Il PDL lancia l’ultimatum al PD: accordo sulla decadenza di BERLUSCONI o caduta del governo.
Dall’incontro tenutosi a palazzo Chigi tra Enrico Letta e Angelino Alfano, non è uscito nulla di buono: per Alfano non è possibile rimanere in una coalizione dove una parte non accetta dubbi sulla decadenza del leader dell’altra parte. Enrico Letta, invece ritiene che le posizioni politiche non possano essere inficiate da vicende giudiziarie.
Il Premier Letta già da Vienna ha esortato “alla responsabilità verso il Paese” proprio mentre si riunivano gli stati generali del PDL, da cui è stata decisa l’unica soluzione -forse praticabile – per evitare o procastinare la decadenza di Silvio Berlusconi.
La riunione andata avanti per diverse ore, con i fedelissimi Santanchè, Capezzone, Verdini, Cicchitto, Gianni Letta, ed altri, dopo diverse ipotesi tra cui il ricorso alla Corte Costituzionale di illegittimità della legge Severino, ha partorito la sola azione possibile che il PDL potrebbe mettere in campo, per evitare la decadenza del leader Silvio Berlusconi.
Una settimana per decidere, questo è il tempo concesso al PD nell’ultimatum lanciato da Silvio Berlusconi, per votare NO alla decadenza, diversamente l’idea è di far sciogliere il Parlamento prima che il Senato abbia la possibilità di votare la decadenza.
Un’azione rischiosa per il Paese e per il PDL, che come ha ricordato ENRICO LETTA, oggi ha la possibilità di agganciare la ripresa.
Una crisi di governo e il ritorno alle urne, in un momento importante per l’Italia, non sarebbe perdonato dai cittadini italiani.
Il PDL, con una operazione del genere, chiara e e diretta ai soli interessi di una persona, vedrebbe cadere i consensi dei suoi stessi sostenitori.
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