UE, apertura clamorosa all'Italia?

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UE, il Commissario Moscovici ha espresso posizioni più morbide sull’Italia, dopo le dure prese di posizione del mese scorso.
Il motivo è da ricondursi essenzialmente al fatto che dopo un iniziale rifiuto da parte del Governo Gentiloni di eseguire la manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro richiesta da Bruxelles per via del Debito Pubblico italiano eccessivamente sforato rispetto ai vincoli Europei, ora lo stesso Governo è tornato a più miti consigli.
In mezzo c’è stato il tentativo di rinviare l’impegno di manovra, molto criticato da Moscovici stesso e dal ministro delle Finanze tedesco, Schauble, non tanto per il rinvio in se ma per l’incertezza intorno alla durata del Governo Gentiloni.
Ancora adesso non si sa se il Governo italiano arriverà fino alla sua naturale scadenza del 2018 oppure se verrà fatto cadere e si andrà ad elezioni anticipate, a giugno o a ottobre. Un rinvio della manovra, secondo Bruxelles avrebbe significato, in caso di caduta del Governo, ad un rinvio sine tempore della manovra, cosa inaccettabile per l’UE.
Un secondo punto che aveva generato contrasto è stata la trattativa che il Ministro Padoan ha cercato di intavolare per ridurre l’entità della manovra stessa, obiettivo la riduzione di oltre la metà. Tutti tentativi falliti miseramente, tanto che ora lo stesso Ministro economico italiano sta elaborando la manovra da mettere in atto nei termini stabiliti da Bruxelles, anche temporali.
Ecco che l’Europa di fronte al cedimento italiano, ha ammorbidito la sua posizione, dichiarando che l’Europa non darà ultimatum all’Italia. Moscovici riconosce anche che l’Italia è in progresso, seppure timido, con un Pil stimato per il 2017 dello 0,9% e per il 2018 dell’1,1%, comunque distante dalla media dell’Eurozona.
Preoccupa Bruxelles anche l’incertezza politica italiana e lo stato di salute del sistema bancario italiano, ritenuto, anche con una certa ragione, debole dall’UE. Intanto, in riferimento alla manovra correttiva, il Ministro Padoan sta studiando come reperire i fondi necessari per dare copertura alla manovra. La prima ipotesi che avrebbe voluto un innalzamento ulteriore delle accise sulla benzina pare tramontata.
Resta in piedi l’ipotesi di aumenti sui tabacchi e una tassa sui giochi d’azzardo ma questo potrebbe essere contrastato, nell’entità prevedibile, dalle politiche di contrasto alle sale da gioco che in molti Comuni si stanno mettendo in atto, rischiando di diminuire di molto il gettito reale rispetto a quello che sarebbe ipotizzabile al momento, mettendo a rischio la copertura della manovra aggiuntiva.
In ogni caso il Ministro Padoan conta di dare copertura per un terzo della manovra tramite ulteriori tagli di spesa e per due terzi attraverso nuove entrate all’erario, in che modo è ancora da definire. Su questo fronte bisogna registrare la forte richiesta di Renzi al suo ex Ministro di non aumentare le tasse.

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