La matematica non è un opinione per chi pensa di poter muovere i numeri con le parole. La prova è la tripla B, confermata da Standard & Poor’s al nostro Paese.
A supporto di questa sarcastica asserzione (per la quale ci scusiamo) è intervenuta l’Agenzia di Rating “Standard & Poor’s” che ha confermato all’Italia la tripla B sostenendo che la “non promozione” è dovuta al minimo miglioramento del deficit al 2,6% programmato, favorito dal taglio dei tassi da parte della BCE più che dal miglioramento dell’avanzo primario.
Una politica sterile, dice Standard & Poor’s, che senza azioni forti sulla spending review (fino ad ora solo a danno dei servizi ai cittadini ndr) non conferisce alcuno spazio alla riduzione delle tasse (vera necessità urgente del problema italiano di oggi e di domani).
Nel breve termine infatti non solo non ci sarà alcun taglio delle tasse, bensì il loro aumento, con l’IVA al 25%, e il buco (da colmare) del rimborso delle pensioni che il Governo pensa di bypassare con azioni distrattive.
L’Agenzia di Rating Standard & Poor’s ha fotografato perfettamente la situazione finanziaria italiana, in due battute eloquenti, dove la spending review, occorrente per la riduzione del carico delle tasse, fino ad ora è stata solo azione velleitaria a danno degli stessi cittadini, e di fatto, circolazione di maggiori tasse attraverso vasi comunicanti, che non cambiano la direzione del Paese ma incrementano ancora il carico fiscale.