Comuni in pressing sull’esecutivo per aumentare il tetto massimo di IMU e TASI; e governo che a quanto pare accoglie, con una prossima manovra.
Si darà la possibilità ai sindaci di aumentare l’aliquota IMU sugli immobili diversi dalla prima casa fino all’11,6 per mille (anzichè il 10,6) e della TASI sulla prima casa fino al 3,50 per mille (anzichè il 2,5).
Il tutto a danno dei contribuenti.
Comuni quindi che in assenza di risorse (per la copertura dei propri costi) potranno elevare l’aliquota TASI (e adesso anche IMU) fino all’inverosimile: TASI sulla prima casa fino al 3,5 x mille e IMU sugli altri immobili fino all’11,6 per mille.
Le ultime dichiarazioni di Saccomanni e Lupi sembrano convergere in tal senso, l’aumento del tetto massimo di IMU E TASI, servirà ai sindaci per garanzia di eventuale mancanze di fondi da trasferimenti statali.
Graziano Delrio, ministro per gli affari regionali, propone di aumentare i soldi a favore dei comuni (fino a 1,3 mld) per concedere la detrazione TASI a favore delle famiglie, ma tra le tenaglie dei conti anti-deficit non sembrano esserci via d’uscita:
Ancora una volta saranno i contribuenti a metter mani al portafogli.
Alla fine “i titolari pagheranno di più dell’IMU abolita dal vecchio PDL” e i proprietari di altri immobili diversi dall’abitazione principale saranno costretti a vendersi tutto per evitare che la patrimoniale IMU RISUCCHI INTERAMENTE I PROPRI AVERI.