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Svizzera, nuovi criteri per la tassazione del traffico pesante

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Svizzera, è stato deciso che i mezzi della Protezione Civile sono esenti dal pagamento delle tasse

Svizzera, il Consiglio federale elvetico ha stabilito alcuni nuovi criteri rispetto alla tassazione del traffico pesante sulla rete stradale Svizzera. In particolare è stato deciso che i mezzi noleggiati dalla Protezione Civile in occasione di particolari interventi sono esentati dal pagamento di tale tassa. Al momento, tutti i mezzi immatricolati in Svizzera, di peso superiore a 3,5 tonnellate, devono pagare una tassa forfettaria determinata in relazione al peso del veicolo trattore e dal peso rimorchiabile.

Questa tassa è dovuta dal momento dell’immatricolazione del veicolo fino alla restituzione delle targhe, con conseguente dismissione dalla circolazione del veicolo stesso. Per prendere decisioni in questo senso, il Consiglio Federale elvetico ha deciso di consultare le forze interessate, associazioni di categoria, aziende ecc. tra cui anche 61 rappresentanti dei Cantoni Svizzeri e il Principato del Liechtenstein. Le posizioni sono state variegate tra chi era pro all’esenzione dalla tassa per i veicoli noleggiati alla Protezione Civile in occasione di interventi di emergenza e soccorso e chi, invece, era contro tale ipotesi, con la motivazione che potrebbe rappresentare un elemento turbativo della concorrenza. Nella discussione sul tema ha prevalso l’ipotesi favorevole all’esenzione. Quello che ci giunge da oltralpe è un esempio di democrazia che qui in Italia siamo ancora ben lungi dal raggiungere, impegnati a litigare in continuazione o ad assumere decisioni anche su temi che toccano da vicino e direttamente la popolazione senza ascoltare minimamente le opinioni di chi è direttamente interessato alle decisioni. La Svizzera è un altro mondo, dal momento che per decidere se e come lasciare una tassa o renderla esente in alcune circostanze, si riuniscono le parti interessate e si giunge a una decisione comune e democraticamente condivisa, con la capacità di non perdersi in mesi di sterili dibattiti e discorsi con giochi delle parti per interessi specifici di bandiera. Come è possibile che la Svizzera riesca a fare questo e, invece, in Italia ci vogliano quasi due anni di dibattiti e votazioni parlamentari per decidere sulla nomina di due giudici per la Consulta? E’ un problema di civiltà e di educazione, di consapevolezza del bene comune e della responsabilità personale nelle scelte che riguardano la comunità. La Confederazione Elvetica spesso ci da lezioni di civiltà e democrazia e quella relativa alla normativa del traffico pesante sulle strade Svizzere è una di queste. Sta a noi trarre i dovuti insegnamenti e agire di conseguenza, ma forse ci vorrebbe un’altra classe politica in questo Paese.


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