Letta premier: stop all'IMU sulla prima casa, all'aumento dell'IVA e al finanziamento pubblico ai partiti. Reddito di cittadinanza per le famiglie povere.

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Il programma di Letta premier: Stop all’IMU sulla prima casa, all’aumento dell’IVA e al Finanziamento pubblico ai partiti. Riduzione delle tasse sul lavoro per favorire i giovani e REDDITO MINIMO alle famiglie più povere.

Fonte Ansa
LETTA premier parte così e si becca un fragoroso applauso tutt’in piedi da PD e PDL.
Statuine invece sono stati i 5 stelle, SEL, e parte dei verdi.
Vediamo le intenzioni programmatiche di Letta:
IMU.
Ha detto alla Camera il primo ministro “Blocco dei pagamenti dell’IMU per la prima casa già da giugno 2013;  è necessaria una riforma complessiva del sistema impositivo”.
Quella che stiamo vivendo e’ una delle ”stagioni piu’ complesse e dolorose” della storia della nostra repubblica ha continuato LETTA.
La situazione economica del Paese è ancora grave, il debito pubblico incombe sulle generazioni presenti e future.
LAVORO:
Per la disoccupazione e l’aumento delle buste paga  il neo-premier ha intenzione di ridurre le tasse sul lavoro, a prescindere dalle tipologie contrattuali.
Il lavoro, ha detto,  è l’urgenza assoluta contro i nuovi poveri e non è sufficiente esclusivamente rifinanziare la cassa integrazione in deroga.
IVA:
Occorre ha detto il premier riuscire a non inasprire l’IVA (in aumento a luglio 2013).
REDDITO DI CITTADINANZA

Il Governo ha intenzione di elaborare programmi per il sostenimento reddituale minimo a favore delle famiglie bisognose con figli piccoli e di studiare proposte di incentivi con part-time misti con ricambio per la parallela assunzione di giovani.

FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI.
Il sistema del finanziamento pubblico ai partiti va riformato nella sua interezza per il momento sarà abolita l’attuale legge, ha detto il Premier.
Il Premier: “Per ridare credibilità alla politica occorre comportarsi come il padre di famiglia con decenza, sobrietà e scrupolosità”.
In quest’ottica ha dichiarato che il Governo eliminerà lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste in aggiunta alle indennità di parlamentari.
In Europa si individueranno le migliori strategie per favorire la crescita senza intaccare il risanamento di bilancio.
L’Ue  è deligittimata proprio nel momento del bisogno (Quello che dicevamo in uno dei precedenti articoli a proposito del ruolo dispotico della Germania).
Infine ha detto Letta bisogna assolutamente attuare la riduzione della pressione fiscale senza nuovo indebitamento, obiettivo primario del Governo.
Questo per grandi linee il suo intervento alla Camera dei deputati, adesso atteso al Senato.

Il nostro commento è positivo, permette un margine di speranza con la forza della competenza. Quello che ci preoccupa è il recupero delle risorse per attuare questi programmi.
Attendiamo le Vostre opinioni.

 

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