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Spieghiamo il debito pubblico con un esempio e cosa dice la UE all'impresa-Italia. Sieti già falliti…

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#pinomerola

Riferendoci all’articolo che abbiamo pubblicato ieri (UE: l’Italia ha squilibri macro-economici di enorme portata. Urgono politiche economiche per PIL E AVANZO) dove abbiamo riportato IL MONITO della Commissione UE SUL BILANCIO E LE PROSPETTIVE DEL NOSTRO PAESE, vogliamo ri-spiegare in parole povere – per coloro che non sono addetti ai lavori – e per la massa delle persone che non hanno ben afferrato (NEI TERMINI COMPLESSI ADOTTATI DAI MEDIA) in che situazione si trovi l’Italia, visto che GIORNALI E TELEVISIONI utilizzano frasi tecniche che non fanno “presa” sull’opinione pubblica SULLA REALE SITUAZIONE della nostra casa comune chiamata Italia. 

In pratica ha detto ieri la Commissione UE, tramite il Commissario Olli Rehn che il nostro Paese ha un bilancio economico disastroso, da monitorare, in quanto quello che si “produce diminuisce” mentre i “debiti aumentano”.

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ESEMPIO: (come se l’Italia fosse una impresa e la UE, la banca che finanzia l’impresa).

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ANNO 2010 

L’impresa-italia nel 2010 aveva debiti totali (debito pubblico) per 20.000 euro e ricavi lordi (pil) per 15.000 euro.

I costi d’impresa (spesa pubblica) per 16.000 euro superiori ai ricavi (pil) di 15.000 euro hanno portato ad una perdita (disavanzo pubblicodi 1.000 euro,  che per forza di cosa l’impresa-italia ha dovuto ripianare chiedendo un nuovo prestito alla banca (emissione di titoli btp, cct, bot acquistati anche da germania-francia e banche italiane)  per altri 1000 euro.

Quindi i debiti totali (debito pubblico) alle fine del 2010 sono diventati 21.000 euro.

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ANNO 2011

L’impresa-italia nel 2011 ha ereditato dal 2010 debiti totali (debito pubblico) per 21.000 euro e prodotto ricavi lordi (pil) per 14.500 euro  (in recessione rispetto al 2010).

I costi d’impresa (spesa pubblica), che sono stati sempre di 16.000 euro e superiori ai ricavi (pil) hanno portato ad una nuova perdita (disavanzo pubblicodi 1.500 euro,  che l’impresa-italia ha dovuto di nuovo ripianare chiedendo altro credito alla banca (emissione di titoli btp, cct, bot acquistati anche da germania-francia e banche italiane)  per 1.500 euro.

Quindi i debiti totali (debito pubblico) alle fine del 2011 sono diventati 22.500 euro.

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ANNO 2012

L’impresa-italia nel 2012 aveva debiti totali (debito pubblico) riportati dal 2011 per 22.500 euro  e ricavi lordi (pil) per 14.300 euro (ancora in recessione).

Ha avuto costi d’impresa (spesa pubblica) per 15.500 euro (riduzione della spesa pubblica) ma sempre superiori ai ricavi (pil) che hanno portato ad una ulteriore  perdita anche per il 2012 (disavanzo pubblicodi 1.200 euro,  che per forza di cosa l’impresa-italia ha dovuto ripianare chiedendo un nuovo prestito alla banca (emissione di titoli btp, cct, bot acquistati anche da germania-francia e banche italiane)  per altri 1200 euro.

Quindi i debiti totali (debito pubblico) alle fine del 2012 sono diventati 23.700 euro.

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ANNO 2013

L’impresa-italia nel 2013 aveva ereditato dall’anno precedente debiti totali (debito pubblico) per 23.700 euro e ricavi lordi (pil) per 13.500 euro.

Ha avuto costi d’impresa (spesa pubblica) per 15.000 euro (revisione della spesa) ma comunque  superiori ai ricavi (pil) scesi da 15.000 del 2010 a 13.500 del 2013,  che hanno portato ad una nuova perdita (disavanzo pubblicodi 1.500 euro,  che (scusate) sempre per forza di cosa l’impresa-italia ha dovuto ripianare chiedendo un nuovo prestito alla banca (emissione di titoli btp, cct, bot acquistati anche da germania-francia e banche italiane)  per altri 1500 euro.

Quindi i debiti totali (debito pubblico) alle fine del 2013 sono diventati 25.200 euro.

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Chiudiamo:

Il 5 marzo 2014 dice la UE all’impresa italia: “per far diminuire i tuoi prestiti ( e non mettere noi – ossia i finanziatori a rischio default) che in tre anni sono saliti da 20.000 a 25.200 euro – devi iniziare a produrre almeno 16.000 euro l’anno per 6 anni fino al 2020, in modo tale che con l’avanzo previsto di 1000 euro l’anno, dato dalla differenza tra ricavi lordi (pil) 16.000 e i costi (spesa pubblica) 15.000 euro, potrai far diminuire questo grande debito che hai verso noi tutti  (Paesi UE).

Se continui cosi’ – dice in pratica la Commissione UE – e non riesci ad aumentare il fatturato o ricavi lordi annui, il tuo prestito (debito pubblico) aumenterà all’infinito e noi saremmo costretti a buttarti fuori dalla banca dopo averti presi tutti i tuoi averi (dismissioni del patrimonio pubblico).

Le Riforme occorrono affinchè si possano far aumentare i ricavi (PIL) con i soldi prodotti dal nuovo lavoro (GETTITO).

Per fare questo le soluzioni possibili sono:

  • vendere il patrimonio pubblico per ridurre i debiti;
  • razionalizzare la spesa pubblica, ELIMINANDO QUELLA IMPRODUTTIVA, per investirla nella riduzione del cuneo fiscale e creare RICAVI (PIL);

ma se una parte della spesa non è indirizzata a permettere di far lavorare la gente  per te (GLI SCHIAVI ITALIANI PER OTTENERE IMPOSTE) IL TUO PIL NON AUMENTERA’ MAI IN MANIERA IMPORTANTE, DA POTER RIDURRE IL PRESTITO CHE OCCORRE RESTITUIRE.

Ultimo problema è che gli amministratori dell’impresa italia, non hanno interesse personale a che l’impresa-italiana srl fallisca, l’importante è trattenere pezzi di patrimonio per sè, visto che comunque vada l’Italia non è più di proprietà degli italiani, e la sovranità popolare va a farsi friggere, vedi liste bloccate.

Ovviamente perdonerete l’esempio. 

Il rapporto di ieri di Olli Rehn è un vero e proprio COMMISSARIAMENTO e Matteo Renzi è un lavoratore subordinato della UE. Nessuno l’ha detto, ma credo che sia noto.

I Paesi come Germania, Francia e Olanda si preoccupano per noi, non tanto perchè sono già proprietari di tutti beni statali italiani, (e questo anche dovreste saperlo) ma anche perchè la eventuale impossibilità nel pagare gli INTERESSI SUI DEBITI, farebbe crollare grossa parte del loro patrimonio e le intere economie statali.

L’azione del nuovo governo Renzi, non sta facendo questo, in quanto la riforma della legge elettorale non incide su tali indirizzi, il job act non serve per aumentare il PIL, in quanto assistenza ai disoccupati, la delega fiscale non riduce la pressione fiscale.

Ma allora mi chiedo di cosa si sta parlando al Governo e in Parlamento? Probabilmente amici solo del potere e di restare  in sella, in quanto di fatto i debiti che abbiamo verso i Paesi Ue, di fatto per compensazione, già conferiscono loro il potere di decidere cosa dobbiamo fare, e la presenza di Padoan nell’esecutivo lo dimostra.

Tu che stai leggendo se vuoi combattere con me per diffondere la verità dei fatti, scrivimi cliccando qui.

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