SIAMO quasi “ad un punto di non ritorno” e nessuno ne parla.
La «situazione economica e finanziaria» dell’ITALIA è semplicemente “disastrosa”, peggiore addirittura di quanto lo fosse nel “novembre 2011” all’insediamento di Mario Monti.
Ma la cosa più disarmante è la mancanza di preoccupazione di noi cittadini, per il rischio “collasso finanziario e default”.
Probabilmente solo allora (quando sarà troppo tardi) ci impegneremo ─ in prima persona ─ ad esempio contro il taglio delle pensioni, degli stipendi, contro i licenziamenti dei dipendenti pubblici, contro una nuova manovra con nuovi aumenti della tassazione e per la mancanza di sostanze per portare avanti le nostre famiglie.
“Prevenire è sempre meglio che curare”, ma a quanto sembra questi virtuosismi non son fatti per noi!
Fiduciosi che “ogni cosa per quanto grave” si possa sempre sistemare!
L’abbiamo chiesto ad un CITTADINO GRECO: 1) Immobili che oggi ad esempio valgono 100mila euro domani scendono a 50mila, 2) bibite che oggi costano 1 euro domani il doppio o la metà; 3) licenziamenti nel settore pubblico, 4) taglio delle pensioni e via dicendo…!
Bisognerebbe seguire di più l’amara realtà dei numeri e delle cifre !! per capire «in quale situazione di crisi cronica ci siamo cacciati».
L’unica certezza … contro tante discussioni, inutili ed a tutti i livelli: dagli scranni di Montecitorio, al bar degli amici sotto casa.
▬ Il debito pubblico oggi è a quota 2.074,7 miliardi, mentre le entrate fiscali restano stabili. ▬ Bankitalia, per il 2013, ha confermato le previsioni di “Standard & Poors” sulla recessione in Italia, con un -1,9 % del PIL, “30 MILIARDI IN MENO DI PRODOTTO”. ▬ Per il 2014 la Banca Centrale Italiana prevede una ripresa dello 0.7% del Pil “spread permettendo” (vista la tripla B che ci siamo beccati qualche settimana fa). ▬ La disoccupazione, a fine 2013 raggiungerà il 13%. In Italia ci sono praticamente 3 milioni e più di persone senza lavoro “nonostante lo cerchino” attivamente, secondo le rilevazioni dell’Istat. ▬ Gli anziani in situazione di emergenza economica. La metà delle pensioni in Italia non supera i 1000 euro al mese; ▬ L’INPS, per la prima volta dopo tanti anni di attivo, ha avuto un disavanzo; di 9 miliardi di euro. ▬ Non sappiamo se l’IVA aumenta o resta al 21%. ▬ Idem per la vicenda dell’IMU. ▬ La Riforma della Legge Elettorale non è neanche abbozzata. ▬ Le Riforme costituzionali sono solo decretate. ▬ 8553 aziende (fonte il sole 24 ore) sono fallite dall’inizio dell’anno ad oggi, oltre a quelle chiuse di propria iniziativa, che saranno “almeno” altrettante. ▬ L’erogazione di credito bancario alle imprese non riprende ed al momento non c’è possibilità di nuovi investimenti.
Questi indicatori negativi uniti, lasciatecelo dire, ad un “governo imbalsamato”, con una reazione a catena porteranno al “collasso” economico e finanziario del nostro Paese.
Con tali rosee stagioni in arrivo, cosa fa chi ci governa? Pensa ai Kazaky o a Calderoli che non si dimette; a Matteo Renzi che vuol fare il premier; e al PD nel dubbio se rimanga unito o si spacchi.
Un esamino di coscienza bisogna che lo facciamo tutti.