Sarkozy sente il malessere del declassamento. Standard & Poor’s gli ha tolto il suo vanto: la tripla A.
Secondo il settimanale satirico “Le Canard”, (ben informato sui fatti dell’Eliseo), il Presidente francese <<fuori onda>> avrebbe detto che l’Agenzia di Rating S&P confonde gli investitori ed alla fine “istiga alla crisi”, anche in un gioco psicologico perverso che causa il panico colletivo (ndr).
[La fiducia in uno Stato o in un Popolo non si connatura solo nella valutazione dei numeri, ndr].
Nicolas Sarkozy, all’indomani del declassamento, si sarebbe sfogato con i suoi fedelissimi, dicendo che “stiamo pagando l’ortodossia tedesca”. “La crisi deriva da una pessima governance europea; con la Germania, ha aggiunto, che non vuole un ruolo attivo della BCE nella soluzione della crisi”.
D’altronde il problema tedesco è quello di sempre, come quando 20 anni fa c’è stata l’unificazione tedesca dopo la caduta di Berlino: la nevrotica ricerca di un punto di equilibrio tra la conservazione della propria indentità e l’integrazione con altri popoli. E’stato difficile 20 anni fa, tra due stati, comunque tedeschi, diventa impossibile con altri 17 Paesi (i partner europei), di cultura e caratteristiche diverse.
La Merkel, è disposta a trattare solo nel momento in cui tutti gli stati europei adotteranno il modello tedesco, soprattutto dal punto di vista fiscale, ma gli Stati dell’Unione non possono diventare e pensare come quello di Berlino, sono zone geografiche con estrazione sociale e con usi e costumi diversi, che non rusciranno ad indossare il cappotto di un’altra taglia della Merkel.
Fonte: Ilsole24ore.com 18-01-2012.
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