Sanzioni antiriclaggio: per i professionisti testo sbagliato

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Sbagliate le nuove sanzioni antiriciclaggio proposte dall’esecutivo nel decreto approvato in CDM il 24 febbraio 2017 in esecuzione della IV direttiva CEE.

Nelle prima audizione presso la Commissione Giustizia e finanze della camera i professionisti si sono detti preoccupati.

Infatti commercialisti, notai e avvocati hanno redatto un documento unico dove fanno presente l’evidenza di ridurre i limiti minimi PER LA SEGNALAZIONE OBBLIGATORIA PER VIOLAZIONI MERAMENTE FORMALI.

Tali limiti sembrano irragionevoli e non proporzionali.

Per le medesime ragioni di opportunità connesse alle violazioni minime i professionisti hanno chiesto una estensione dell’oblazione a tutte le categorie di sanzioni per antiriclaggio che nel testo consegnato in Parlamento appaiono limitate solo ad alcune tipologie.

L’Ania ha precisato la necessità di bilanciare la misura delle sanzioni antiriclaggio stabilendo un range minimo e massimo di sanzioni più equilibrato.

Anche da Assogestioni arriva l’out out che chiede di separare le sanzioni antiriclaggio tra persone fisiche e persone giuridiche. In particolare si chiede di «rivedere l’articolo 58 del testo che prevede in capo al dipendente del soggetto obbligato, come persona fisica, la comminazione della stessa sanzione applicabile al soggetto obbligato stesso come persona giuridica, nel caso di omessa o tardiva segnalazione sospetta, per un importo che va dall’1 al 40 per cento».

Di differenti veduti il procuratore del Tribunale di  Milano Francesco Greco che invece ha affermato che sino ad adesso il sistema non ha funzionato dal punto di vista della sua funzione repressiva,amministrativa come penale.

Dal punto di vista amministrativo le sanzioni antiriciclaggio dell’Uif sono state di poco conto. Nel testo consegnato alle Camere resta il nodo del rapporto «tra l’Uif e l’autorità giudiziaria, normalmente quasi mai diretto ma mediato attraverso la segnalazione delle operazioni sospette alla Gdf, il che comporta tempi lunghi e complessi, incompatibili con la soglia dei 30 giorni per le operazioni tardive».

E proprio l’Uif a segnalare in audizione che nel 2007 le Sos erano 12mila l’anno mentre oggi sono ormai 100mila, inviate da circa 5mila operatori registrati presso l’unità di Bankitalia.

Ma non ci sono solo le sanzioni. Sull’adeguata verifica della clientela I PROFESSIONISTI HANNO CHIESTO ESPRESSAMENTE «la reintroduzione dell’esonero dagli obblighi antiriciclaggio per il collegio sindacale con il solo controllo di legalità», che è previsto nel testo ora in vigore ma non nello schema di Dlgs. Così come viene chiesto un ripensamento sulla nozione di «segnalazione tardiva» che a detta di Cnf, Cndcec e Notariato risulta «penalizzante» per i destinatari degli obblighi antiriciclaggio.

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