Il Governo ha approvato il disegno di legge sulle riforme costituzionali.
“L’iter per le riforme si dovrà concludere in 18 mesi”, ha detto il ministro per le Riforme Costituzionali Gaetano Quagliariello, dopo l’approvazione da parte del Governo del ddl costituzionale che delinea una crono-procedura, per una conclusione positiva.
Il Consiglio dei Ministri ha appena approvato il disegno di legge che stabilisce le norme accelerate per il procedimento di revisione costituzionale, ossia delle Riforme, tanto invocate, anche a più riprese da molti, in primis dal Presidente Giorgio Napolitano.
Il Comitato per le Riforme sarà composto da 20 senatori e 20 deputati, scelti tra i membri delle commissioni per gli Affari costituzionali del Senato e della Camera, e che saranno nominati dai Presidenti delle Camere stesse.
Il Comitato per le Riforme costituzionali, sarà deputato ad esaminare le prospettive di revisione dei Titoli I,II, III e V-parte seconda della Costituzione. Le Riforme riguarderanno:
- la forma dello Stato.
- la forma del Governo e del bicameralismo.
- la Giustizia.
Il comitato per le Riforme riceverà “le proposte di legge”, di Riforma della Costituzione, e dopo averle esaminate, sarà investito della responsabilità di elaborare i progetti di Legge Costituzionale corredate da ampie relazioni illustrative.
Per quanto riguarda i tempi di attuazione delle Riforme, il Consiglio dei Ministri ha deliberato che i lavori parlamentari saranno organizzati in un periodo massimo di 18 mesi.
Il disegno di legge, appena varato dal governo, dovrà essere approvato dal Parlamento entro il 31 ottobre 2013, quando la Commissione degli Esperti avrà presumibilmente terminato i lavori e fornito le prime proposte al Governo.
Insomma per la fine di ottobre 2014 le RIFORME dovrebbero avere l’approvazione finale, salvo l’eventuale referendum confermativo che l’esecutivo comunque ritiene di dover svolgere.
Le Riforme costituzionali sono importantissime. Ma dovremmo pensare prima ad arginare le imprese che chiudono, intervenendo sul rapporto banche-credito, altrimenti 1200000 disoccupati prodotti dalla crisi chi li assume ?