Riforma PA: un PIN per tutti, sarebbe meglio un microchip?

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Il ministro Madia spiega la riforma della PA varata ieri dal Consiglio dei Ministri. Un pin per tutti, o microchip?

Vuole per ogni cittadino  un «PIN», con cui accedere ad ogni informazione che riguardi il soggetto a cui si riferisce,  attraverso il solo canale telematico. (Quindi coloro che non usano il computer cosa faranno ? Non si sa! Pensate agli anziani o ai ciechi oppure a coloro che non sono istruiti….)  [ a tal punto mettiamo un microchip sottocutaneo così la facciamo meglio, la riforma della pubblica dittatura ndr]

Bene, a parte questo che ci sembra mera utopia (lo speriamo…)  sembra che dall’altra parte (cioè di chi ci comanda) ci vogliano schedare come tanti robottini, come nel peggiore dei film di fantascienza.

 Magari il pin facciamolo diventare «chip informatico» inserito  sottopelle – perchè no!  Come una cimice telematica,  avremo il grande fratello che ci osserva, sempre…. anche quando siamo nelle nostre stanze più private…

Secondo noi l’obbligo del PIN, è un primo passo verso il microchip! Come detto il PIN potranno utilizzarlo solo coloro che posseggono e utilizzano un computer, quindi il passo successivo sarà quello…. avere il chip del dobermann…

La chiamano “Semplificazione” lì al governo ma per molta parte dei cittadini sarà grande complicazione!

(Oggi ho seguito un pensionato ENPAM che non riusciva a recuperare il CUD 2014, in quanto non l’ha ricevuto tramite posta, nè ha ricevuto la seconda parte del codice delle credenziali di accesso alla sua area riservata ….. (roba da matti!).

Ma intanto il Governo sforna decreti a tutta forza e la riforma della PA è stata varata ieri dal Consiglio dei Ministri.

Lo scopo è quello di creare “IL RACCORDO TRA GOVERNO E CITTADINO” con unico ufficio territoriale del Governo che metterà insieme tutta la periferia dello Stato con un dirigente «il prefetto» che sarà responsabile dei collegamenti ottimali con i cittadini.

Sicuramente il prefetto dovrà assistere molti pensionati che dovranno usare il loro PIN per accedere alla propria area riservata, a meno che il nostro Governo (da terzo mondo) non imponga ad ognuno, compreso deceduti, di avere un computer ed una connessione ad internet!

A quel punto sembra auspicabile appunto inserire sotto la cute il microchip e appena entra nell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, già gli dice cosa deve fare, perchè andato, quando deve tornare, quando deve pagare e dov’è stato il giorno prima…

 

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