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RIFORMA FISCALE: Che treno che abbiamo perso …

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#pinomerola

La Riforma fiscale che non si é avuto il coraggio di varare a luglio con la manovra del d.l. 98/2011 é stata una grande occasione persa per il nostro Paese. Sia pur vero che sarebbero occorse risorse per circa 20 miliardi l’anno almeno per il primo modulo é altrettanto vero che la stessa somma la spenderemo IN BREVE TEMPO in maggiori interessi sul debito sovrano, dopo l’ondata speculativa di agosto.

La riduzione delle tasse avrebbe dato immediato impulso all’economia e alla ripresa economica, ridato fiducia ai mercati finanziari, recuperato una parte del gettito occorso per la riforma attraverso l’ampliamento della platea dei contribuenti; ció mediante la riduzione naturale dell’evasione fiscale e degli evasori. Un’altra parte delle risorse occorrenti l’avremmo risparmiate attraverso il mantenimento stabile degli interessi sul debito sovrano che con l’esplosione dei mercati si calcola aumenteranno da 70 miliardi l’anno – prima dell’attacco speculativo – a 85 miliardi l’anno.

La riduzione delle tasse avrebbe rilanciato i consumi in quanto avrebbe lasciato più soldi in tasca agli italiani.
Con l’inasprimento della lotta all’evasione, varata con la manovra bis, si favorirâ ancora di piú il sommerso.
Secondo noi la causa predominante, riferendoci alle piccole evasioni sta nella insopportabile pressione fiscale, per cui evadere diventa una necessitá e non una scelta, solo per sopravvivere.
Secondo noi non ci puó essere lotta all’evasione senza la riduzione della pressione fiscale, non si puó spremere ancora ció che è stato giá spremuto.

Il redditometro, una fandonia, secondo qualcuno chi è evasore di mestiere non dichiarando nulla è cosí stupido da intestarsi immobili, imbarcazioni e quant’altro o invece crea una societá off shore con sede in un paese caraibico ? Eppure queste cose sfuggono al fisco, come sfuggono i medici che non rilasciano mai ricevute. A pagare anche nel mondo imprenditoriale sono sempre i soliti noti: negozi al dettaglio, parrucchieri, piccoli artigiani ecc ecc… Ma con questo andazzo chiuderanno tutti … Questo è sicuro.

1 commento

  1. La prima causa delle tante aziende che hanno chiuso negli ultimi due anni é proprio l'insostenibile pressione fiscale che prende buona parte dei ricavi. E gli italiani onesti che sono tantissimi e che fanno gli imprenditori chiudono per questo motivo. I nostri amministratori a quanto sembra vogliono far chiudere le aziende oneste e lasciare arricchire gli evasori totali. Su questo bisogna mediare Tremonti non su come fare gli accertamenti, sulla pressione fiscale che si avvicina al 45%, la seconda al mondo, sulla sua insostenibilitá e sull'impossibilitá di assumere personale visto l'esorbitante carico contributivo. Facciamo chiudere tutti i piccoli e l'Italia diventerá un mucchio di cenere composta solo dalle caste e dai loro amici. Inaspriamo le misure di accertamento per i piccoli e lasciamo che le grandi evasioni continuino a produrre reddito da traslocare all'estero, vedrai come staranno meglio anche i classisti

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