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Renzi dopo l'incarico: "Riforme in 4 mesi"

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#pinomerola

E’ iniziato stamattina il turno di Matteo Renzi quale Presidente del Consiglio dei Ministri, con l’incarico ricevuto dalle mani di Giorgio Napolitano, accettato con riserva, come da prassi. Renzi ha annunciato il varo delle RIFORME IN QUATTRO MESI.

Da oggi l’Italia ha il più giovane PREMIER DELL’AREA UE (Matteo Renzi infatti ha 39 anni).

Il Sindaco d’Italia – dopo l’incarico – ha dichiarato che “il suo obiettivo politico” è mettere in piedi un “esecutivo di legislatura” che duri fino al 2018, per questo – ha detto – prima di sciogliere la riserva si prenderà tutto il tempo occorrente.

Nella conferenza stampa tenuta a margine dell’incarico ha spiegato sommariamente quale sono gli obiettivi della sua azione di governo, MOLTO AMBIZIOSA, ossia 4 mesi 4 riforme:

  • in primis la riforma Elettorale e del titolo V della Costituzione da presentare alle camere già in febbraio,
  •  a seguire la riforma del Lavoro per marzo,
  • in aprile la riforma della Pubblica Amministrazione,
  • e del Fisco in maggio.

Chiaramente proposte di riforma che porterà in Parlamento per la loro approvazione. 

Intanto avrà il problema di formare una squadra di governo che possa contare su equilibri solidi di maggioranza alle Camere. 

Ma davanti al percorso di  Matteo Renzi già si stagliano problemi abbastanza spinosi: 

– Angelino Alfano ha dichiarato che l’NCD, solo a certe condizioni farà parte del nuovo esecutivo, con lo stesso Alfano Lupi e Lorenzin.

– Il secondo problema di Renzi è la «necessità che la maggioranza che appoggia il governo» non si sposti eccessivamente a sinistra; ovviamente con le Riforme che fanno discorso a parte.

– Terzo problema è il suo co-inquilino di via del Nazzareno, Pippo Civati, che ha annunciato che non voterà la fiducia a Renzi (con altri parlamentari PD) se il NUOVO CENTRO DESTRA DI ALFANO farà parte dell’esecutivo.

L’esecutivo di governo del Paese ovviamente si fonda su di una coalizione di parlamentari che danno fiducia al Consiglio dei Ministri e al premier;  non è un maggioritario ad un solo colore come ad esempio accade nei Comuni, per questo RENZI non potrà esimersi di ben considerare il problema ALFANO E CIVATI.

Ad esempio al Senato  l’NCD  è determinante per la fiducia, e quindi le richieste di ALFANO dovranno essere soddisfatte.

Ma ciò su cui bisognerà fare qualche valutazione per la durata del governo Renzi è la zona d’ombra che avvolge gli accordi tra il neo-premier e Silvio Berlusconi.

Probabilmente le rimostranze di Alfano  e le condizioni poste a Renzi per far parte del suo governo, sottendono al timore di relazioni sotto traccia tra il neo premier  Renzi e il leader di Forza Italia”. 

Per quanto si sa dell’intesa tra Renzi e Berlusconi conosciamo i contenuti pubblici, ossia l’accordo sulla riforma elettorale, ma non sappiamo se ci sia altro su cui il legame è stato fondato.

Fonte: S.Folli Il sole 24 ore.

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