Renzi contro tutti, “anche contro la casta” ha dichiarato (che invece è la sua committente) vara il Ddl di riforma costituzionale del Senato e del Titolo V della Costituzione, approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri. Ma è solo populismo, (lo dicono i maggiori esperti come Stefano Folli) per sconfiggere quello di Grillo.
Una manovra, quella del premier Matteo Renzi, che si incastra perfettamente “nella nostra tesi di uomo della casta” e di populismo sfrenato del Sindaco.
L’eliminazione del Senato per il premier significa unicamente mandare un segnale al popolo: “La vecchia politica sta riuscendo a rinnovarsi e sta eliminando il male pregresso delle istituzioni”.
Un populismo studiato a tavolino quello di Renzi, che rispetta le istituzioni, e che parliamoci chiaro, serve solo a contrastare il populismo opposto di Grillo che invece vuole “davvero eliminare o ridurre il Parlamento “.
Tutto qua. Per noi non c’è nient’altro!
Il resto è fantapolitica, è puro populismo dei peggiori e da quattro soldi (che anche mio figlio di sette anni sa riconoscere) il resto sono chiacchiere del chiacchierone Renzi, il resto è un vile retroscena “della difesa della casta”, di cui Renzi è il terminale.
Dice Renzi: “La trasformazione del Senato in Camera delle autonomie viene proposta «non solo per risparmiare ma soprattutto per semplificare l’emanazione delle leggi». Che questo non sia populismo come lo vogliamo chiamare!
Il Senato non viene eliminato, viene trasformato in Camera delle Autonomie, senza stipendio e comunque avrà dei costi, forse maggiori di quelli di oggi. Inoltre non si sa quali saranno le competenze del nuovo Senato, il ddl è tutto un accozzaglia di idee, per dimostrare di fare “senza sostanza”.
Ma quanti sarebbero questi risparmi? Vediamo.
IL MESSAGGIO CHE NON DOVETE ASCOLTARE.
Con questa manovra Matteo Renzi, butta fumo nei vostri occhi, pensate per cinque minuti a “cosa significherà per le vostre tasche”!
Niente, anzi nò, saranno danni per le vostre tasche, perché si impiega tempo per “abbindolare” i cittadini (con queste manovre che cercano di portare il popolo italiano di nuovo nella melma della vecchia politica, che non potrà andare via “perchè è solo l’espressione della casta, dei poteri forti e del potere economico”) invece che metter mani all’evasione fiscale, alla riduzione della pressione fiscale, alle riforme economiche, per rilanciare lavoro, impresa e produzione.
Il nostro obiettivo, dice il premier, è ridurre le spese, benissimo! E di quanto ? 1 miliardo di euro all’anno?
Calcolo: 315 senatori per 20.000 euro mensili x 13 = 81,9 milioni circa più indennità ecc. ecc., ma diciamo pure 1 miliardo l’anno, giusto per abbondare, a cosa serve nell’ottica della ripresa? “E’ solo fumo populista, ascoltate, che vi buttano negli occhi”.
La logica è questa, è come la matematica “incontrovertibile”.
Renzi ha risposto alla proposta di non eliminare il Senato ma di ridurre il numero dei parlamentari di entrambi i rami del Parlamento: “Questa proposta – ha detto – nasce dal presupposto che l’obiettivo sia solo ridurre le spese.
Ma questo non è il conto della spesa. Stiamo discutendo di una proposta che vuole semplificare l’emanazione delle leggi”.
E aggiungiamo, senza Senato e con l’italicum, chi vince ci comanderà per trent’anni: una dittatura bella e buona, in cui noi cittadini, dovremo solo lavorare duro, a colpi di tasse per pagare i debiti che la sua politica quella di Renzi, ha contratto con tutto il mondo, per arricchirsi.
Meditate, e buttate i televisori dalla finestra!