Le tasse oltre a essere abnormi stanno diventato un problema sociale oltre che economico. Si da il via quindi alla exit tax, ossia alla sospensione e rateizzazione dei debiti tributari in 6 anni, per coloro che trasferiscono la residenza in altro paese UE.
Infatti lo scorso 8 luglio 2014, è stato pubblicato in GU il decreto del Ministero dell’Economia e Finanze, che dispone l’attuazione del sistema di tassazione (cd. exit tax) per le aziende italiane che cambiano la residenza fiscale in altro Stato dell’UE o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo, con i quali l’Italia ha ACCORDO di reciproca assistenza in merito alla riscossione dei crediti tributari.
Il regime della exit tax consente di esercitare l’opzione per la sospensione o la rateizzazione delle imposte sui redditi da versare:
sulle plusvalenza latenti in base al valore normale del complesso aziendale, non confluiti in una stabile organizzazione in Italia.
Il decreto de qua sostituisce la precedente disposizione del Dm 2 agosto 2013, in riguardo ai trasferimenti di residenza che avvenivano in una anno che iniziava successivamente a quello della sua pubblicazione in GU (cioè dal 2015).
Con il decreto appena pubblicato è stato prevista la rateizzazione in 6 rate annuali costanti e non più in dieci.
Per i trasferimenti precedenti la rateizzazione avviene in sei rate sull’ammontare di residuo debito.