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Province: una camera di sindaci.

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#pinomerola

Le province italiane non saranno più eleggibili. Svuotate di gran parte dei poteri diventano un’assemblea, una camera di sindaci del capoluogo.

Il governo Renzi veni vidi vici. Per adesso la vittoria fondamentale dell’esecutivo è nel fare le cose, non solo annunciarle, con promesse politiche di un ventennio.

Ieri è toccato alle 107 province italiane. Con l’approvazione del ddl DELRIO non sono state completamente eliminate, ma di fatto a livello politico non contano più nulla in quanto non più eleggibili in attesa dell’eliminazione degli artt. 114 e seguenti della costituzione.

Le nuove Province diventano enti di secondo livello, con il presidente (che sarà il sindaco del comune capoluogo), l’assemblea dei sindaci, composta da tutti i primi cittadini del territorio e il consiglio provinciale, che sarà formato da 10 a 16 membri scelti tra sindaci e consiglieri comunali del circondario ex provincia.

Questi organi non riceveranno compensi.

Le nuove province, nel settore dei trasporti, ambiente e mobilità faranno solo pianificazione, mentre continueranno a gestire l’edilizia scolastica.

Ogni altra competenza sarà trasferita ai Comuni o alle Regioni, come pure patrimonio e personale.

Le nuove Province resteranno in carica per quattro anni e la riforma partirà dal 1° gennaio 2015.

Vengono prorogati fino al 31 dicembre 2014 i 52 presidenti di provincia che sarebbero stati da rieleggere in primavera e i 21 commissari attualmente in carica. L’allungamento della carica riguarderà anche gli assessori.

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