Programma politico 2013. Secondo noi.

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Il Programma Politico secondo noi

Sburocratizzare le idee per farle diventare azioni

Aggiornato il 10 giugno 2015

Se vedi quando abbiamo scritto questo contributo ti potrai rendere conto che nulla è cambiato per noi piccole imprese, piccoli professionisti, piccoli autonomi e dipendenti.

Le cose sono migliorate solo a livello centrale, e per le grandi aziende, come la Fiat, che ha potuto beneficiare di esenzione contributiva assumendo 2.500 operai a basso prezzo, con la possibilità dopo 3 anni di poterli licenziare senza nessun vincolo.

Per noi, e soprattutto per le micro-imprese invece la contribuzione aumenta – mediamente di 150 euro all’anno, se fosse legata all’INFLAZIONE dovrebbe invece scendere…

E’ chiaro il disegno

Diventa priorità, quindi,  che noi piccoli ci difendiamo da soli, ritiriamo le deleghe a questi politici di cui meglio non parlare, e costituiamo un movimento eleggibile per mettere in atto il programma di politica economica che a noi occorre, che per noi è vitale.

meno tasse più Pil. Quattro parole dette e ridette, promesse da 30 anni o più, ma mai attuate.

Noi adesso lo possiamo fare, se prendiamo la responsabilità non solo di scrivere e commentare ma anche di riunirci per contare nelle sedi politiche.

Sei con noi se sei come noi.

Articolo aggiornato il 2014-09-25
Caro Lettore, a 2 anni da quando abbiamo scritto (senza alcuna presunzione) le nostre idee in 20 punti qui sotto, con il governo Monti in caduta libera, ancora oggi,  a 7 mesi dall’insediamento del   governo Renzi  non è cambiato nulla o quasi, ai fini tranquillità economica della grande massa dei cittadini italiani (sempre più vessati dal fisco, con redditi che si assottigliano di anno in anno, e con tasse che al contrario aumentano ormai in maniera automatica).
Frutto di uno Stato “miope” che rincorre il treno europeo senza riuscirvi, al fine di proteggere le grandi aziende che costituiscono solo il 3% del tessuto produttivo e imprenditoriale italiano!
Programma Politico 1) LIQUIDITA’ IMMEDIATA ALLE AZIENDE PER EVITARNE LA CHIUSURA (oltre alle 73.000 aziende già chiuse  nel periodo di crisi dato di fine 2013). Risolvere con immediatezza il problema del credit crunch, ridando “liquidità” alle aziende produttive tramite la leva finanziaria.

Le piccole e medie imprese hanno difficoltà ad accedere al credito bancario- e forse anche le banche a concederlo – in quanto molte aziende prima virtuose – durante il periodo più acuto della crisi (2° semestre 2011 ed intero 2012) – non hanno potuto onorare i propri impegni debitori e si trovano iscritti in CRIF o nell’albo dei protestati.

Secondo noi gli Istituti di Credito dovrebbero stilare appositi elenchi per selezionare da una parte le IMPRESE inaffidabili ed insolventi (anche prima della crisi) e dall’altra le imprese diventate insolvibili durante il periodo 2009-2014, per permettere a questi ULTIMI “di ottenere o confermare aperture di credito bancarie” ai fini della prosecuzione della propria attività e del superamento della crisi.

Programma Politico 2) REVISIONE TRATTATI EUROPEI. Il nuovo Governo italiano dovrebbe impegnarsi per rimodulare le politiche eccessivamente austere dell’Unione Europea,ai fini di conciliarle con incisive politiche di crescita. Soprattutto rinegoziare il SIX PACK che impone ai paesi con un rapporto debito/Pil superiore al 60% di ridurre progressivamente di 1/20 all’anno la parte eccedente tale rapporto (l’Italia dovrebbe ridurre il proprio debito pubblico di 50 miliardi l’anno circa, mentre il realtà aumenta di 80 annui).

La Commissione Europea – con gli impegni che oggi abbiamo – con tale vincolo potrebbe avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia se il ritmo di riduzione del debito non verrà rispettato. L’Italia con un PIL di circa 1575 miliardi a fine 2013 ed un debito pubblico di oltre 2000 miliardi – a f ine 2013 – oggi 25 settembre a 2183 miliardi (che potrete controllare in tempo reale cliccando qui) dovrebbe ridurre il suo debito pubblico di circa 50 miliardi l’anno…

Infatti per essere in regola con il six-pack – per chi non lo sapesse – il nostro Paese dovrebbe avere un debito pubblico pari a 945 miliardi contro i 2.000 miliardi reali a fine 2013 e con questo accordo sarà obbligata a ridurre ogni anno i suoi impegni debitori per il seguente valore =

2000 miliardi (debito pubblico 2013) – 945 MILIARDI (60% del PIL di 1575 miliardi) = 1055 miliardi di eccesso di debito, da RIDURRE per 1/20 all’anno pari all’ incirca a 50 miliardi di euro l’anno.

A quanto pare invece il nostro debito cresce con un velocità superiore a 5 milioni di euro al secondo.

Programma Politico 3) LEGGE ELETTORALE E RIDUZIONE PARLAMENTARI. Cambiare la legge elettorale in un maggioritario a doppio turno alla francese ed unificare le due Camere con 500 parlamentari di cui 350 deputati e 150 senatori. (La Riforma elettorale secondo noi deve essere oggetto di referendum popolare e non di accordi personali tra leader politici).

Programma Politico 4) FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI. Ridurre del 50% il finanziamento pubblico ai Partiti. Riteniamo non sia  giusto eliminare completamente il finanziamento pubblico ai partiti in quanto ciò penalizza eccessivamente la possibilità di organizzare nuove formazioni e piccoli partiti,  che in tal modo non avranno modo di farsi conoscere per un confronto politico degno di una vera democrazia.

Programma Politico 5) REVISIONE ANALITICA SPESA PUBBLICA. Mettere in atto una revisione della spesa pubblica senza aggredire però il welfare e l’assistenza sanitaria che dovrà sempre essere garantita a tutti i cittadini. 

Con la predisposizione di “tabelle ministeriali per tetti di spesa” occorre stabilire  un limite di prezzo per ogni singolo prodotto/servizio acquistato dalle Pubbliche Amministrazioni per tutto il territorio nazionale.

Programma Politico 6) ELIMINAZIONE PROVINCE. Eliminare le Provincie trasferendo ai Comuni le poche competenze prima demandate ai capoluoghi. Per dare un’opinione sul programma politico di Bersani e sulla sua fattibilità in tempi congrui, non riteniamo i punti da 3 ad 8 prioritari contro la recessione.

Programma Politico 7) REVISIONE E RIDUZIONE IRPEF. Irpef a tre aliquote: 23% fino a 30.000 euro, 33% fino a 52.000 euro, 40% oltre 72.000 euro.

Programma Politico 8) DETRAZIONI FIGLI A CARICO. Eliminazione delle attuali detrazioni per i figli a carico, ma “con l’introduzione della possibilità di dedurre dal reddito” le spese per libri scolastici, abbigliamento, corsi privati, e viaggi-studio. In tal modo si avrà un fisco più equo, ed un notevole ritorno in “gettito fiscale” per le casse statali dovuto alla minore evasione su tali acquisti.

Programma Politico 9) No all’abolizione dell’IRAP. L’imposta andrà, secondo il nostro programma politico, ancora pagata; ma sulle attrezzature (immobilizzate) a disposizione dell’azienda, utilizzate nel ciclo produttivo, quale maggior reddito ottenibile da queste, e non sulla differenza tra valore della produzione e costi della produzione. L’eliminazione totale penalizza le imprese più deboli che hanno fatto pochi investimenti e che avranno quindi un reddito e competitività minori delle aziende che invece hanno automatizzato il ciclo produttivo.

Se per esempio ci sono due imprese che producono scatole di cartone che hanno entrambe 10 dipendenti, e la prima utilizza attrezzature per un valore di 50.000 euro, mentre l’altra ha a disposizione 250.000 euro di attrezzature impiegate direttamente nella produzione, risulta evidente che la seconda abbia più reddito della prima, perchè questo surplus reddituale è reso possibile grazie alle maggiori macchine utilizzate.

Quindi, l’IRAP andrà ancora pagata ma non sul valore della produzione,  bensì  sulle immobilizzazioni strumentali dell’azienda, nella misura del 3% calcolato sulla differenza tra il totale delle attrezzature impiegate nella produzione sottratto l’utile netto conseguito.

Programma Politico 10) CUNEO CONTRIBUTIVO. Riduzione del 90% dei contributi assicurativi sui primi due anni di assunzione a tempo indeterminato dei dipendenti.

Programma Politico 11 ) CUNEO CONTRIBUTIVO. Riduzione del 20% dei contributi assicurativi sui dipendenti impiegati a tempo indeterminato dopo il secondo anno.

Programma Politico 12) ESODATI. Iniziare a pagare da subito la pensione agli esodati spalmando l’intero cumulo pensionistico sugli anni di aspettativa di vita rispetto all’età del pensionato.

Programma Politico 13) CARO CARBURANTI. Restituzione dell’ACCISE pagata sul carburante a quei concittadini che abitano ad almeno 30 km dalla sede di lavoro.

Programma Politico 14) ELIMINAZIONE BOLLI SU ISTANZE ALLA PA. Eliminazione dell’imposta di bollo su tutte le ISTANZE,  RICORSI ECC.., inviate alla pubblica amministrazione: sarà solo occorrente acquisire la data certa.

Programma Politico 15) ELIMINAZIONE TRACCIABILITA’. Elevazione della tracciabilità del contante a 10.000 euro, in linea con gli altri Paesi limitrofi, come Francia e Austria dove il tetto è fissato a 15.000 euro. La SOGLIA introdotta da Monti a 1.000 euro non è assolutamente deterrente dell’evasione fiscale; MA HA SPINTO ANCOR DI PIU’ VERSO L’EVASIONE E LA RECESSIONE.

Programma Politico 16) Eliminazione di spesometro e redditometro.

Programma Politico 17) CARCERE AGLI EVASORI. Introduzione del delitto di evasione fiscale punibile con la reclusione da 1 a 5 anni per imposte evase superiori a 20.000 euro.

Programma Politico 18) FATTURE PRENUMERATE. Reintroduzione dei modelli di fattura e bolle di accompagnamento fiscalmente prenumerate al pari delle ricevute fiscali.

Programma Politico 19) ASSEGNI BANCARI GIRABILI. Reintroduzione degli assegni bancari trasferibili tramite girata con l’apposizione di copia autenticata del codice fiscale.

Programma Politico 20) DISMISSIONE PATRIMONIO PUBBLICO: sia Mobiliare che immobiliare a diretta riduzione del debito pubblico.

Programma Politico 21) CATTEDRALI NEL DESERTO. Individuazione delle strutture pubbliche, la cui costruzione è iniziata e non terminata, oppure terminata ma mai utilizzata. Provvedere alla dismissione o alla concessione a privati.

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