Pil in frenata Renzi grandi opere nel secondo semestre.

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Mentre il Pil è in frenata non per colpa di Renzi e neanche per suoi meriti quando stava in salita, il premier ci riprova promettendo un’impennata della produzione con il rilancio delle grandi opere.

Il premier propone e promette una serie di grandi opere pubbliche che dovrebbe rilanciare la crescita.

L’ennesima promessa converge sul rilancio delle opere infrastrutturali, come la banda larga, che poggia sui nuovi investimenti stanziati in bilancio che sono in crescita del 9,20 per cento rispetto al 2015.

Ma le risorse arrivano anche dai 28 miliardi assegnati dal CIPE mercoledì 10, che riguardano le metropolitane per 1,2 miliardi e altre opere bloccate (4 miliardi) come la Salerno Reggio Calabria, il valico del Brennero e così via.

Chiaramente tali interventi qualora venissero attivati oggi non porteranno il PIL in crescita dopo ferragosto, ma servirà molto più tempo.

Intanto i conti pubblici arrancano, il PIL è in frenata, il debito pubblico in crescita, pressione fiscale in aumento, disoccupazione in aumento, piccole imprese in forte difficoltà, giovani allo sbando, pensioni da fame, scuola precariamente riformata, sanità in dissesto, e politici divelti sui banchi di Montecitorio: questo il quadro reale.

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