Mentre il Paese muore, sta alla frutta (marcificata) con una generazione di giovani ormai saltata, quella dai 25 ai 35 anni (che non avranno una vita, una famiglia un lavoro) la politica si occupa delle riforme, che allo stesso modo stanno morendo tra i banchi di Montecitorio!
Oggi al Senato è servita un’ora e mezza ( 90 minuti, il tempo per una una partita di calcio) per votare un solo emendamento (su 7000 mila) al primo articolo del ddl Elena Boschi. Mentre il Paese muore l’emendamento è stato puntualmente bocciato con 262 no e 14 sì: si chiedeva di abolire le circoscrizioni degli italiani eletti all’estero. Effetto ostruzionismo che rallenta i lavori in aula, (tutto questo mentre il Paese muore, ed è tutto normale). Facendo un rapido calcolo le riforme saranno approvate tra 90 minuti per 7000 = 630.000 minuti / 60 = 10.500 ore / 24 = 437,5 giorni di 24 ore, che ipotizzando che i lavori tutti i giorni andassero avanti per 8 ore, le riforme sarebbero approvate a rigor matematico entro 3 anni e mezzo. Quando non ci sarà neanche più il deserto italiano.
Il Paese muore, aspettando che venga primavera e vada via Renzi, quello contro la palude di Letta, dello #staiserno e della #svoltabuona, e i giovani senza lavoro sono in religioso silenzio con la spada di damocle sul collo!
Questa la foto della brutta italia di oggi, senza centrocampo, difesa e attacco. Un’Italia senza portiere che prende gol da tutte le parti, e i difensori giusto per stare in allenamento si fanno autogol nella propria porta. Ma è tutto normale…
La road map tracciata dal premier Renzi è perfetta sul pianeta Marte:
a febbraio la Riforma elettorale;
a Marzo la Riforma del Lavoro;
ad Aprile la riforma della pubblica amministrazione;
a Maggio la riforma fiscale;
a Giugno la riforma della giustizia.
E a luglio ancora non c’è niente di cambiato, il Paese muore…
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