A quanto pare la Legge di stabilità sarà modificata in merito alla riduzione dell’IRPEF, all’aumento dell’IVA del 10% e alla retroattività del taglio alle detrazioni fiscali.
Secondo indiscrezioni, non ancora ufficializzate, si sarebbe raggiunto un accordo, tra i relatori parlamentari al DDL Stabilità (Brunetta e Paretta) con il Ministro Grilli, che prevede importanti modifiche in merito all’IRPEF, all’IVA del 10%, e alla decorrenza del nuovo tetto alle detrazioni IRPEF.
Le modifiche previste dovrebbero comportare:
- La cancellazione della norma che prevede la riduzione delle aliquote IRPEF del 23% e del 27% che erano state diminuite – dal decreto del CDM – rispettivamente al 22% e al 26% a partire dal 1-1-2013; che quindi restano come erano già in vigore.
- L’aumento di un punto dell’IVA che riguarderà solo l’aliquota del 21% e non anche quella del 10% che resterà invariata.
- La cancellazione della retroattività dei tagli alle detrazioni fiscali che erano state previste già a partire dall’anno 2012.
Sarà proprio il dietro front sulla riduzione dell’IRPEF a permettere di non aumentare l’aliquota IVA del 10% che giustamente riguarda beni di consumo importanti e di base soprattutto per le famiglie a basso reddito.
Le risorse che rimarranno saranno convogliate sulla riduzione del cuneo fiscale per l’assunzione di personale da parte delle imprese.
Sicuramente tale soluzione è più proficua per i contribuenti a basso reddito.
Infatti a fronte di un risparmio di imposta IRPEF di 290 euro annui per coloro che hanno un reddito lordo fino a 28.000 euro, ci sarebbe stato un aumento dei prezzi al consumo dei beni di base che scontano l’IVA al 10%.
In tal modo il risparmio teorico di 290 euro per la riduzione del’IRPEF (di cui avrebbero beneficiato durante l’anno) si sarebbe dissolto nell’aumento dei prezzi al consumo.
Resta ancora da sciogliere il nodo della riduzione del tetto alle detrazioni fiscali che come già sappiamo il Governo ha stabilito nella misura di euro 3000 annui massimi, con esclusione delle agevolazioni per le ristrutturazioni ;e l’aumento della franchigia a 250 euro, al di sotto del quale non si ha diritto a detrazioni IRPEF.
Anche questo sembra essere ingiusto.
Infatti coloro che hanno molti oneri familiari, mutuo, assicurazioni, ecc. ecc. – che superano i 3000 euro – subirebbero una discriminazione notevole rispetto a chi non ha spese detraibili o le ha nei limiti dei detti 3000 euro, dovendo pagare in tal caso la stessa imposta a debito.
A tal proposito il Governo si è riservato di dare una risposta a breve termine.