#pinomerola
DECLASSIAMO LE AGENZIE DI RATING.
L’avevamo previsto nel nostro articolo del 19 giugno scorso che si potrà leggere in fondo alla pagina, quando l’agenzia di rating Moody’s ci aveva dato l’avviso del possibile declassamento, ed oggi é arrivato più pesante del previsto.
Frutto esclusivamente delle distrazioni dei nostri politici che invece di pensare ai rischi della bolla speculativa si struggevano sulla diatriba dei ministeri al Nord, del rubygate, dell’arresto di Papa e quant’altro … come descritto nell’articolo.
Dobbiamo anche dire però che l’Italia è sicuramente migliore di quel rating in termini di economia reale.
Ma ormai sembra che sia gli stati europei che quelli di oltreoceano, stiano attaccando la credibilità del nostro paese probabilmente per costringerci a cedere il nostro patrimonio ed i nostri asset come lo dimostrano i vari dossier che stanno già presentando al Ministero del Tesoro per l’acquisizione di partecipazioni statali in società come Ferrovie dello Stato ed altre.
E’ arrivato forse il momento che al contrario sia l’Italia che declassi le Agenzie di Rating, così come è successo dopo il downgrade di Standard & Poor del 20.09.2011: i mercati finanziari e soprattutto Milano da quel giorno hanno iniziato a tirare fortemente al rialzo, incuranti del giudizio dell’Agenzia, ed anche le Banche declassate hanno ripreso a correre. E allora ?
Adesso Moody’s per salvare la faccia ci ha declassato di 3 gradini sperando che le Borse rispondano alle loro avvisaglie. Ma se ci va bene, nel senso che le Borse non risentano del taglio del giudizio, “le Agenzie di Rating non varranno più nulla”, d’altronde anche loro si devono adeguare al mondo che cambia, e i loro outlook, spesso, non trovano la ratifica degli investitori.
Moody’s deve ritornare a parlare di numeri e non dare giudizi e valutazioni politiche.
L’Agenzia secondo noi prima dell’Italia avrebbe dovuto declassare gli USA con un debito pubblico di almeno il doppio del PIL.
Timori e declassamento di Moody,s 19 giugno 2011.
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