Modifiche al D.l. 78/2010. In arrivo redditometro e spesometro.

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Dal primo gennaio 2011 partono le nuove comunicazioni Iva per  le spese  sostenute oltre  la soglia di tremila euro e il redditometro.

Obbligate a questa nuova norma saranno le Imprese ma anche i Privati che con questo  Provvedimento dovranno trasmettere le comunicazioni IVA all’Agenzia delle Entrate per gli acquisti effettuati superiori all’importo suddetto di 3000 euro. Anche i privati quindi, tranne  ripensamenti, saranno alle prese con gli invii telematici.

(aggiornamento 14-1-2012 i privati sono stati esentati, ma potranno essere verificati).

Per il redditometro è in arrivo un doppio contraddittorio.

Per quanto riguarda il redditometro le modifiche normative previste dal D.L. 78/2010 prevedono due distinti momenti di confronto con il contribuente:
  • Dapprima l’Ufficio invierà un questionario al contribuente con cui lo informa sulla incongruenza tra il reddito sinteticamente accertabile  (calcolato mediante i dati in proprio possesso) e quanto dichiarato dal medesimo.  Il questionario, da restituire all’Ufficio , darà modo al contribuente di giustificare tali discordanze.
  • Successivamente se il contribuente non provvederà a compilare e rispedire il questionario (ossia la comunicazione IVA)  o l’ufficio non riterrà valide le argomentazioni giustificative addotte, scatterà il vero e proprio accertamento sintetico ed in tal  caso, come recita la norma modificata dal dl 78/2010, il contribuente riceverà un invito per l’instaurazione del contraddittorio preventivo al fine di fornire elementi giustificativi dello scostamento rilevato dall’Ufficio.
Sono in arrivo in ogni caso i nuovi coefficienti di spesa che terranno conto della territorialità e dello stile di vita dei contribuenti, sulla base di studi campione, come ha comunicato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Befera all’audizione tenutasi in Parlamento.

Considerazioni:

Il Direttore Befera ha affermato che il redditometro così come modificato è inattacabile!!! bè non si è dello stesso parere, è molto ben raggirabile soprattutto dai grandi evasori.

Vi è una palese contraddizione in questo strumento di accertamento detto redditometro al pari degli studi di settore. La contraddizione sta nel fatto che la lotta all’evasione non ha mai considerato che gli evasori sono di due tipi diametralmente opposti:

– gli evasori per necessità (anche se non giustificabili)  che nel dichiarare il vero reddito prodotto sarebbero costretti a chiudere bottega, vista l’elevatissima  pressione fiscale;
e gli evasori a scopo di “indebito arricchimento”, cioè quelli che sono potenti finanziariamente, hanno un’attività molto redditizia, ed evadono appunto allo scopo di aumentare le proprie ricchezze.

Ora l’impatto del redditometro sui primi (evasori per necessità) sarà devastante, in quanto costretti a dimostrare come riescano a sostenere il pagamento di mutui o finanziamenti o come fanno a vivere, e se non lo potranno dimostrare, perchè sono stati aiutati da parenti o amici e non hanno traccia bancaria di tali atipiche entrate, pagheranno attraverso l’accertamento sintetico su ciò che non hanno prodotto;

Ai secondi (evasori a scopo di arricchimento o grandi evasori) probabilmente non sarà inviato alcun questionario da redditometro, perchè nel frattempo si saranno già organizzati con presta-nomi per l’intestazione dei beni spia, con l’intestazione a società con sede in Italia o all’Estero,  con donazioni in denaro ricevute da familiari con tanto di bonifico,  che sono sempre soldi propri in riciclo, con conti correnti cifrati all’estero, ecc. ecc…

Insomma l’evasione a scopo arricchimento, ha un ventaglio di possibilità inimmaginabili altro che redditometro.

Ci ritroveremo presso gli Uffici per accertamento da redditometro invece per artigiani, parrucchieri, piccoli imprenditori, che non solo stanno facendo i conti con la crisi e con la diminuzione del loro giro d’affari, ma pagheranno anche per redditi mai incassati, nel caso in cui, come detto, non potranno dimostrare di avere avuto sostegno finanziario da parenti ed amici, senza citare altro, in quanto non hanno conservato traccia o documentazione che possa attestare di aver avuto un reddito minore rispetto ai loro esborsi finanziari.

Si è d’accordo sulla lotta all’evasione, ma è indubbio che l’accertamento deve investire i contribuenti a 360 gradi, soprattutto i grandi evasori, per una questione anche sociale, altrimenti con la loro sagacia, furbizia ed intelligenza, saranno perfettamente ed all’unità di euro in linea con il redditometro.

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