Metodo della commessa completata: contabilità

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Il Metodo della commessa completata, ispirato al postulato della prudenza, impone di valutare il lavoro in corso su ordinazione solo sulla base dei costi ed oneri sostenuti, senza basarsi sul ricavo pattuito contrattualmente. Con il metodo della commessa completata, il criterio di valutazione applicabile consiste nel metodo basilare per la determinazione del valore degli elementi appartenenti al capitale circolante, ossia il minore tra costo e mercato. Se, ad un certo momento, i costi della commessa dovessero superare il presumibile valore di realizzo, nella valutazione si dovrebbe adottare questo secondo importo.

Per stimare il valore di mercato, il documento n.23 rinvia alle regole contenute nel documento n.13 sulle rimanenze di magazzino. Il documento precisa che con questo metodo, la contabilizzazione del ricavo presuppone che la costruzione sia stata completata, i collaudi siano stati effettuati con esito positivo, gli eventuali costi da sostenere dopo il completamento siano non significativi ed in ogni caso già stanziati a Conto economico, siano stimabili gli effetti derivanti da situazioni di incertezza e fronteggiabili con eventuali stanziamenti.

A titolo di esempio:

·      costi sostenuti al 31/12/2016: 200.000 euro

·      costi totali di commessa da preventivo aggiornato: 800.000 euro

·      percentuale di completamento (1:2): 25%

·      ricavi di commessa da preventivo aggiornato: 1.000.000 euro

L’uso del criterio della commessa completata conduce ad una rimanenza di 200.000 euro ; dall’esempio si desume che il presunto valore di realizzo è di 250.000 euro (25% di 1.000.000 euro), superiore al costo di 200.000 euro e tale, quindi, da non richiedere una svalutazione.

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