Manovra bis: decreto del 12 agosto 2011. La scure si abbatte sul ceto medio e sulle province.

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Ieri 12 agosto 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge per far fronte alla necessità del pareggio di bilancio entro il 2013 e così arginare la crisi dei mercati finanziari.

Il provvedimento vale 45 miliardi e mezzo, 20 miliardi previsti per il 2012 e 25,5 nel 2013.

Tra i provvedimenti approvati dal decreto restando ferma la possibilità di modifiche durante l’iter parlamentare spiccano:

  • Contributo di solidarietà del 5% per redditi oltre i 90.000 euro e fino a 150.000, 10% per redditi oltre i 150.000 euro.  A quanto pare, tale addizionale IRPEF sarà doppia per i parlamentari che a differenza degli altri contribuenti (dipendenti pubblici e privati) non potranno portarla in deduzione. Per gli autonomi è stato stralciato il contributo che sarebbe scattato già dal penultimo scaglione di reddito cioè  superiore a 55.000 euro.
  • Prelievo d’imposta elevato dal 12,50% al 20% su tutte le rendite finanziarie con esclusione dei titoli di Stato.
  • Soppressione delle province con meno di 300.000 abitanti e fusione dei comuni  con meno di 1000.
  • Riduzione dei membri dei consigli regionali.
  • Spesometro: Introduzione dell’obbligo di comunicazione delle operazioni fiscali di importo pari o superiore a 2500 euro anzichè 3000 euro.
  • Sanzioni fino alla chiusura dell’attività per la mancata emissione di ricevuta o scontrino fiscale.
  • Inasprimento dell’accise sul consumo dei tabacchi e sui giochi.
  • Tredicesima a rischio per i dipendenti pubblici che non rispettano la previsione della riduzione dei costi.
  • Robin Hood tax IRES sulle società che operano nel settore energetico.
  • Già a partire dal 2015 le donne andranno in pensione a 65 anni anzichè a partire dal 2020.
  • Previsto per i parlamentari voli in classe economica.
  • Tagli ai Ministeri per 6 miliardi nel 2012 e 2,5 nel 2013.
  • I dipendenti statali percepiranno la buona uscita solo dopo 2 anni dal pensionamento anzichè dopo sei mesi ma esclusivamente  per i pre-pensionamenti per anzianità.
  • Eliminazione dei ponti festivi.
  • Riforma delle Professioni ordinamentali: Introduzione dell’obbligo dell’assicurazione Rct per danni a clienti nell’esercizio della professione e previsione di un equo compenso da corrispondere ai praticanti dello Studio professionale.

Questi alcuni dei provvedimenti di rilievo previsti nella c.d. manovra di ferragosto.

In ogni caso se tali provvedimenti non saranno diluiti nel corso dell’iter parlamentare per la conversione in legge, ci sentiamo di dire che essi sono molto coraggiosi ed importanti per il nostro Paese, alcuni di essi si aspettavano da tempo.

Ma ci sentiamo di dire, che il decreto, difficilmente sarà approvato dalle Camere, soprattutto per la norma che prevede la soppressione delle Province, il contributo di solidarietà e l’accorpamento dei Comuni.
Il contributo di solidarietà sarà con ogni probabilità modificato visto che colpisce il ceto medio, caro al premier, in quanto costituisce buona parte del suo elettorato.

Quindi si attengono modifiche consistenti sempre e sè, ripetiamo, il decreto riuscirà ad ottenere l’approvazione di Camera e Senato.

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