Non crediamo siano legittime le intenzioni del governo in merito alla stretta sulle compensazioni.
Nel capitolo lotta all’evasione infatti è stata prevista la caccia alle indebite compensazioni dei crediti del contribuente.
Ma oltre ad aver studiato la certificazione dei crediti inps prima del loro utilizzo in compensazione, é inaccettabile il divieto di compensazione dei crediti del contribuente per imposte dirette (Irpef, Ires probabilmente per acconti pagati in più rispetto al dovuto) e dell’Irap con le disposizioni già in essere per le compensazioni Iva. In parole povere per recuperare in compensazione un credito Ires, Irpef o Irap superiore a 5.000 euro, oltre al visto conformità il contribuente dovrà dichiararlo in sede di presentazione del 760, 750 o 740. Se così sarà, vorrà dire che per compensare i crediti Ires, Irpef o Irap i contribuenti dovranno aspettare la presentazione della dichiarazione dei redditi di solito prevista a ottobre – dicembre dell’anno successivo. In pratica il contribuente dovrà aspettare un anno per riprendersi i propri soldi.
Manovra 2020: compensazione crediti Irpef Ires solo dopo dichiarazione
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