Luigi Di Maio ha ssicurato che le mele marce saranno allontanate dal Movimento 5 stelle, ma il tonfo mediatico della faccenda suscitato dall’inchiesta ‘rimborsopoli’ delle Iene è pesante . L’ammanco dei non rimborsi ammonterebbe a un milione di euro e il Movimento ha avviato un’inchiesta interna: “Stiamo facendo tutte le verifiche” garantisce Luigi Di Maio dopo essersi recato di prima mattina agli sportelli della banca interna a Montecitorio, insieme all’inviato delle Iene che sta seguendo la vicenda, per documentare nero su bianco i suoi versamenti. “Dal Movimento senz’altro li cacciamo” aggiunge riferendosi ai parlamentari che hanno omesso di versare parte delle proprie indennità al fondo per il Microcredito. “Chi ha violato le nostre regole”, chi ha “tradito i nostri principi sarà cacciato dal Movimento. Chi non risulterà in regola per me è già fuori” ribadisce dopo aver dimostrato carte alla mano alla troupe della trasmissione di Mediaset di aver restituito o rinunciato negli ultimi 5 anni a più di 370.000 euro. Come lui hanno fatto altri volti noti del movimento, come Danilo Toninelli e Barbara Lezzi.
Matteo Renzi all’attacco
IMatteo Renzi non si lascia sfuggire l’occasione. “Chi vota per i 5 stelle elegge scrocconi e truffatori” dice il segretario del Pd prima di chiedere a Di Maio di dire “quanti sono realmente coinvolti”. “La vicenda – spiega – non è importante per il fatto dei soldi che mancano, il punto problematico semmai è che alla fine con questo meccanismo non si sa più chi è il candidato, ogni giorno Di Maio dice ‘questo non è dei nostri, ci vergogniamo’, ma nella scheda elettorale ci sono i loro nomi e un cittadino che vuole votare 5 stelle non è che puo’ fidarsi del blog”.
E Di Maio non si tira indietro: “Chi pensa di farci la morale – replica all’ex presidente del Consiglio – abbia la dignità di starsene zitto e andarsi a nascondere” perché “l’unica cosa che Renzi ha restituito agli italiani è il traditore della Patria Silvio Berlusconi. Renzi come livello di promesse mancate è ben al di sotto delle nostre mele marce: è partito da rottamatore e si è ridotto a macchietta della politica”.
L’ex Pizzarotti: “Il Movimento è morto da tempo”
Le critiche al movimento 5 stelle montano , anche sull’onda della notizia dell’autosospensione decisa dal senatore Maurizio Buccarella. Federico Pizzarotti sindaco di Parma , ex del Movimento, commenta: “Trovo grave che siano al momento i ‘caporali’, le persone più visibili, ad aver falsificato le rendicontazioni”.
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