Auguriamoci “un governo investito dal popolo” e mai più governi tecnici e di larghe intese.

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Si spera di archiviare al più presto questo triste periodo politico (mai così triste dal dopo guerra ad oggi). E soprattutto mai più governi tecnici e di larghe intese, che sanno di inciucio, in cui cambia solo il nome.

Dopo la sentenza definitiva al leader del centro destra, nubi si addensano minacciose sulla navigabilità del Governo Letta, che duri oltre settembre.

I dubbi di sopravvivenza sono legati a questioni pericolose per il Paese: gli impegni sono tanti, dalla riforma elettorale, alla revisione dell”IMU, all’aumento dell’IVA, al rilancio dell’economia.

Nel caso in cui il governo tenga, anche dopo tali scossoni, la stagnazione dell’azione politica è dietro l’angolo: “due parti da anni contrapposte insieme”  che hanno dato vita ad un duello a tempo indeterminato e soprattutto inutile, e che ancora all’interno del governo, si stuzzicano per l’IMU, dove il premier LETTA attiva un programma, e il suo vice ALFANO lo rinnega, e ancora il vice-ministro dell’Economia FASSINA rilancia, dichiarando di non cedere ad alcun ricatto nè sull’IMU nè sull’agibilità politica del leader del PDL.

Violante ha pronta la discussione per la riforma della legge elettorale, e allora si faccia e si sciolga questo “consesso”.

Mai più a governi tecnici e di larghe intese. Si ritorni ad un governo che senta il peso dell’investitura e della responsabilità ricevuta dal popolo. In questa legislatura, a quanto pare, si è costretti a salvare (quale meno peggio) solo Grillo e Bersani, e il “fuori gara” Matteo Renzi.

“Che l’IMU sulla prima casa si paghi pure” non cambierà certamente la vita di milioni di italiani, con una media di 163 euro a famiglia, e dove due dei quattro miliardi che si incassano arriveranno dal 5% degli obbligati, proprietari di abitazioni ─da paperoni ─ e super ricchi, e dove la sua eliminazione è mera strategia mediatica.

E allora, se Letta minaccia il pagamento dell’IMU, in caso di caduta del governo, poco male.

Si ritorni al voto subito, con una legge elettorale che sia seria e non costruita per creare questi pseudo-incesti.