Letta negli Emirati Arabi espone il piano privatizzazioni.
“Un ambizioso programma di privatizzazioni con i mercati finanziari in attesa di accoglierlo”. Questo quanto dichiarato dal premier alla TV «Al Arabiya» ricordando che “l’obiettivo italiano è quello della urgente riduzione del debito pubblico, e oltre a questo il piano di dismissioni servirà anche per l’attrazione di investimenti esteri”.
“Mettiamo sul mercato grosse partecipazioni statali come quelle di Sace, di Fincantieri e delle Poste italiane spa”.
Occasioni finanziarie, aggiunge Letta, guardando al danaro sonante dei padroni del petrolio.
«Per la prima volta abbiamo tagliato il debito e tenuto il deficit sotto controllo».
Il PIL crescerà dopo la recessione dell’1% nel 2014 e del 2% nel 2015.
La situazione italiano sta volgendo verso la stabilità”, ha dichiarato il premier.
Non siamo affatto sicuri di questa rosea veduta del futuro prossimo, nè siamo di questo avviso. Se si guardano i dati reali, a quale prezzo sacrificale le micro aziende, le famiglie disagiate e i vecchi pensionati dovranno salvare i grossi gruppi industriali italiani.
Certamente uno “statista” non parla così ai figli degli imprenditori (migliaia) che si sono tolti la vita per causa indiretta della politica economica italiana…
Anche Squinzi la pensa come noi. Guardiamo alla situazione reale, ai dati ISTAT, le prospettive di Letta sembrano di un Paese che sta quasi bene…
Ma il premier replica al Presidente di Confindustria: “Sono convinto che i dati giusti siano quelli del governo”. In obiezione ai dubbi del presidente Squinzi sui dati delle prospettive di crescita.
Secondi noi, i dati reali vanno interpretati e condivisi con i cittadini, che non sembrano affatto tranquilli.
Incontriamo molte PMI, e sono alla volta del fallimento.
Qual’e l’Italia vera?
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