Letta da Firenze parla di Berlusconi, Renzi, Merkel ed Europa, ma dimentica i piccoli imprenditori, distrutti dal credit crunch. Dimenticanza colpevole! Secondo Letta dovrebbero aspettare l’unione bancaria europea…
Il premier Letta da Firenze ha detto “o governo di larghe intese o caos”.
Il governo di larghe intese e’ come una “rivoluzione” – ha detto Letta – “ma altre alternative non c’erano oltre al voto, con una conseguente maggiore confusione istituzionale”.
“Berlusconi non detta la linea”, ha risposto Letta a chi gli chiedeva di commentare le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, «circa la proposta avanzata dal leader del PDL di mettere in atto un braccio di Ferro con Angela Merkel».
In riguardo alle voci, non troppo sussurrate, del gelo con il sindaco di Firenze Matteo Renzi, Letta ha dichiarato “chi pensa che noi «rinverdiremo» antiche storie di galli nel pollaio, ha sbagliato film”. “Sono solo battute quelle di Renzi”.
(Così si è smarcato dalle domande sugli evidenti tentativi di sgambetto, dell’ambizioso Renzi, che freme per la caduta dell’esecutivo -ndr)
Per quanto riguarda l’Euro ha detto “uscirne sarebbe il disastro finale dell’Italia, un errore grave. Noi vogliamo più Europa; l’Europa siamo noi, non possiamo fare finta di niente”.
“L’unione bancaria è fondamentale (per permettere maggiore lucro alle banche -ndr) chiederò con forza che si faccia, che si chiuda la faccenda e questo porterebbe più finanziamenti alle piccole e medie imprese” (stritolate dal credit crunch – e che sicuramente non possono aspettare i tempi biblici dell’unione bancaria europea- caro Letta -ndr).
E qui ci fermiamo … per rispetto di quei «piccoli imprenditori» e delle loro famiglie “dimenticate dallo Stato”, “stritolate dalle banche”, gente che lavorarava, gente seria “che ha perso tutto”, compreso la dignità, senza nessuna colpa;
E qui ci fermiamo anche per rispetto degli ex dipendenti di quegli «imprenditori», che insieme formavano una grande famiglia.
Ci vogliamo fermare anche per rispetto di quelle persone serie, lavoratrici, rispettose degli altri e dello Stato, a cui non hanno mai chiesto nulla, e da cui hanno ricevuto solo “il mal”e (imprenditori senza più una casa, una famiglia, una dignità, imprenditori distrutti ed altri purtroppo che l’hanno fatta finita) «per colpa di un sistema malato e drogato dalla sete di potere», “altro che crisi”.
Tasse sulle masse che diventavano maggiori interessi sul danaro.
E qui ci fermiamo perchè altro non ci interessa.
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