La pensione degli altri per il governo Letta

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Il piano degli interventi che il Governo Letta sta studiando in materia pensionistica,  riguarda 1) la salvaguardia degli esodati 2) lo studio di forme di incentivi per le aziende che trattengono gli anziani prossimi alla pensione 3) lo scoraggiamento di coloro che intendono anticipare l’andata in pensione mediante penalizzazioni.

Capitolo Esodati.

Sulla questione esodati il governo pensa di poter chiudere la faccenda anche ampliando la rete della salvaguardia ad altri gruppi ancora in affanno.

Dal fondo apposito creato per gli esodati occorrerà capire se ci sarà esuberanza dopo le  prime tre salvaguardie  dei 65mila, dei 55mila e dei 10mila  per  poter coinvolgere positivamente nella salvaguardia anche chi è stato licenziato con patti individuali e chi sta pagando la contribuzione volontaria per andare in pensione.

Anziani non lontani dal pensionamento.

Si tratta di coloro che con le nuove regole Fornero dovranno ancora lavorare prima dell’atteso pensionamento, per fornigli forme di sostegno al reddito, o di incentivare le aziende per trattenerli ancora al lavoro.

Penalizzazioni dei ritiri anticipati ai fini del pensionamento.

Con la legge in vigore dopo la Riforma già esistono due tipi di penalizzazioni per chi intende uscire prima dal lavoro ai fini del pensionamento:

– Le donne con 35 anni di contribuzione e 57 anni di età hanno la possibilità di andare in pensione con un assegno interamente calcolato con il metodo contributivo. La penalizzazione è però consistente e viene stimata prudenzialmente, in una riduzione di almeno il 30% dell’assegno di pensione che spetterebbe all’uscita naturale.

– Per entrambi i sessi la Legge Fornero ha previsto inoltre una trattenuta del 2% per ogni anno anticipato di uscita dal lavoro, sulla parte retributiva del montante pensionistico, rispetto ai 35 anni di contributi e ai 62 anni di età.

Contro questo anticipo dall’uscita dal lavoro sembra puntare l’azione del Governo rafforzandone l’inconvenienza all’utilizzo. Ampliare i casi di penalizzazione prendendo a base il limite minimo per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro nella considerazione che la pensione non potrà scendere al di sotto di 1 volta e mezzo l’assegno sociale.

L’intervento potrebbe riguardare il montante o i coefficienti di trasformazione con una sanzione che si incrementa in misura direttamente proporzionale  all’equivalenza attuariale.

Come ha ricordato la ragioneria generale dello Stato la riforma Fornero vale un risparmio statale di  77 miliardi fino al 2020.

fonte: ilsole24ore.com 16-5-2013

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E’ giusta bontà 77 miliardi ! Si lavorerà un pò di più… prima della pensione.

Il nostro commento non è commentabile ma potrete farvene un’idea nel titolo dell’articolo.

Giuseppe Merola – merolaconsulting@rivistafiscaleweb.it

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