Lavoro: il cuneo fiscale è la soluzione stabile…

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La riduzione del cuneo fiscale è l’unica soluzione permanente ai problemi del lavoro. Le “tasse sul lavoro” gravano sulle imprese italiane per il 40% del montante retributivo, contro il 27% della media europea. Bonus e incentivi occupazionali rischiano di essere solo delle meteore, con grossi carichi burocratici per le  aziende.

Riprendiamo il pensiero che stamattina è stato pubblicato nell’Editoriale de “Il sole 24 ore” da Alberto Orioli, ponendo l’accento sulla crisi occupazionale giovanile e la lotta per debellarla.

“L’azione risolutiva permanente”, ai problemi del lavoro e della disoccupazione giovanile, non sembra essere l’arrivo di “una  marea di incentivi e bonus assunzioni” – che si prospettano all’orizzonte – non certamente da buttare, ottenuti dal Premier Letta all’ultimo Consiglio europeo.

Il pacchetto giovani, “varabile” dopo il rinvenimento dei fondi europei per investimenti su lavoro e disoccupazione giovanile, non è  “assolutamente” negativo, ma rischia di porre l’imprenditore davanti ad una sorta di gioco ad ostacoli, per sapere quale incentivo sia migliore, per quanto tempo spetti, ecc. ecc., da cui potrebbe nascere un’overdose di ulteriore burocrazia.

In tutto questo, l’imprenditore che ha bisogno di un lavoratore, non certamente si farà scappare l’occasione, di utilizzare i bonus messi a disposizione dallo Stato, ma sarà gravato di nuovi adempimenti che evidentemente dovrà porre in atto.

Con il rischio che dopo la fine degli incentivi, l’impresa non abbia più bisogno del lavoratore.

La vera questione è che la soluzione definitiva al problema del lavoro, è la riduzione del cuneo fiscale, “unico vero intervento strutturale” per una occupazione solida e duratura dei nostri giovani e di coloro che sono in cerca di occupazione in generale.

Come si fa giustamente notare, in Italia abbiamo un cuneo contributo pari al 40%, contro una media europea del 27%.

Il pacchetto giovani va bene, serve per tirare a campare, ma non è la soluzione definitiva: occorre “la decontribuzione permanente” degli oneri sul lavoro, che ridanno competitività alle nostre imprese, in maniera stabile e strutturale, il vero incentivo che da anni si aspetta..

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