Iva: ipotizzato aumento sia per l’ordinaria che per la ridotta

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Se l’aumento dell’Iva venisse confermato le famiglie italiane pagherebbero 414 euro in più L’ANNO

Un nuovo aumento dell’Iva per tutti gli italiani. E’ questo lo scenario futuro, ma non troppo, che pare essere in fase di definizione. La notizia di basa sull’ipotesi contenuta all’interno di un documento di lavoro redatto dalla Commissione Europea nel quale viene esposta la possibilità di aumentare di qualche punto percentuale l’imposta sul valore aggiunto, l’Iva.

La modifica INTERESSEREBBE sia l’aliquota ordinaria, sia quella ridotta, portandole rispettivamente al 24% (a fronte del 22% attuale) e al 13% (con un aumento del 3% rispetto a quanto è stabilito ora, ossia al 10%). Ma dove sarebbero poi destinati a finire gli introiti provenienti dall’incremento dell’Iva?

L’aumento, che comunque coinvolgerebbe tutti gli italiani e tutti i settori merceologici, portando ad un maggiore costo della vita in un Paese in cui già molti cittadini fanno fatica ad arrivare a fine mese, oltre ad essercene milioni sulla soglia della povertà, sempre secondo quanto contenuto nel documento di lavoro della Commissione Europea, potrebbe andare a diminuire l’onere fiscale sul lavoro.

Gli effetti sperati quindi sarebbero quelli di ridurre il costo del lavoro, favorendo il contrasto alla povertà, nonché all’emarginazione sociale. A porre il focus su questa eventualità è stato proprio in questi giorni il Centro studi di Unimpresa che ha voluto simulare le spese delle famiglie italiane qualora sia confermato l’aumento dell’Iva.

L’esperimento è stato effettuato considerando l’imposta sul valore aggiunto ordinaria, quindi su una percentuale del 24% e i risultati sono stati più o meno quelli attesi. Per lo Stato, infatti, si tratterebbe di un maggiore introito, quantificato in circa 15,1 miliardi  di euro, a discapito delle famiglie, che vedrebbero aumentato il costo della vita di più di 400 euro l’anno: i prezzi al consumo infatti, con l’aumento dell’Iva salirebbero di circa 1,40 punti percentuali.

Ancora non si sa se l’aumento dell’Iva sarà confermato o meno, ma pare che sia difficile sperare in una marcia indietro da parte della Commissione Europea, visti anche i risultati dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), la quale ha dichiarato che il gettito derivante dall’Iva dell’Italia è minore rispetto a quella degli altri Paesi Europei in media di circa 0,8 punti percentuali.

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