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ISTAT: pubblicato “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”

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#pinomerola

Giunto alla nona edizione, ecco pubblicato il Comunicato stampa diffuso da ISTAT “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”. Lo studio ed il Comunicato mette in evidenza la posizione dell’Italia nel contesto europeo e le divergenze che caratterizzano le varie Regioni italiane attraverso una selezione di ratios statistici che hanno ad oggetto l’indagine sull’economia, mercato del lavoro, cultura, ambiente, condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, etc.

Negli ultimi anni, per molti dei ratios statistici ed economici presentati in Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo, si sono conseguiti rilevanti ed interessanti risultati che non sempre si sono tradotti nel miglioramento della posizione della Penisola italiana nel contesto europeo. Nella maggioranza dei casi, l’Italia è in posizione al di sotto della media europea, a meno di qualche eccezione: permangono i gap con il resto dell’Europa per quanto concerne i livelli di performance del sistema produttivo e le debolezze strutturali che caratterizzano il panorama della knowledge society, la formazione ed il reperimento di uno sbocco professionale, specie per le fasce di giovani. Tuttavia, l’Italia vanta il primato nel riconoscimento delle eccellenze agroalimentari, con il maggiore numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg, i prodotti agricoli di qualità consentono di rafforzare la competitività delle aree agricole domestiche. Ottima l’attenzione dell’Italia al tema della sostenibilità ambientale e della promozione della crescita economica avendo al riguardo come focus l’efficienza energetica, riduzione di emissioni nocive.

Miglioramenti ottimali si sono raggiunti anche nel campo della spesa sanitaria e della previdenza, nonostante gli sprechi e le inefficienze che caratterizzano ancora il nostro Paesi: miglioramenti si sono registrati nell’andamento dei saggi di mortalità, nel miglioramento degli stili di vita come la riduzione delle persone obese. L’Italia è uno dei paesi più longevi sia per gli uomini che per le donne; tuttavia, rimane il problema del saggio di crescita naturale negativo, il tasso di fecondità è bassissimo rispetto alla media europea, anche dal punto di vista dell’istruzione e del mercato del lavoro, il gap tra Italia e resto dell’Euro zona è ancora troppo elevato, elevato è il tasso dei giovani che abbandonano gli studi in età precoce. Per numero di laureati nel 2016 solo il 26,2% delle persone di 30-34 anni ha conseguito un titolo di studio universitario, mentre in Europa la media è del 40%. Anche per quanto concerne il tasso di occupazione, nonostante il miglioramento l’Italia è ancora ben lontana dalla media europea, criticità e ritardi contraddistinguono il nostro Paese nel campo della formazione e l’occupazione di persone con alta professionalità tecnico-scientifica. Per quanto concerne l’innovazione, il panorama del mondo imprenditoriale è in linea con la media europea. Da quanto emerge dal quadro, si può ben comprendere come vi siano chiari e scuri, una situazione fatta di alti e bassi che può migliorare gradualmente e raggiungere la media dell’Europa.

 

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