ISTAT, tutti i dati sulla pensione in famiglia
ISTAT, in quest’articolo andremo a valutare la situazione statistica della pensione in famiglia che riduce il rischio di povertà. Due anni fa in il Pil è calato dell’1,9%, i termini reali di povertà tra il nucleo famigliari con pensionati è stato stimato pari al 16,2% contro il 22,3% dei vari nuclei senza pensionamento. Tutto questo è il valore medio del reddito dei nuclei con pensionati più bassi di circa 2.000 euro rispetto a quelle famiglie senza pensionati con 28.400 contro 30.400 escludendo tutti i fitti figurativi. Le famiglie con pensionati sono stimati in 12 milioni 400.000 e per quasi due terzi delle stesse, pari al 63,2%, con tutti i trasferimenti pensionistici rappresentano la percentuale del 75% e un reddito totale disponibile del 26,5%.
L’ISTAT ha reso conto dei risultati molto significativi, che prevedono che la pensione in famiglia riduce il rischio di povertà. L’anno scorso l’età media di incasso dell’assegno è stata di 55,3 anni e nel biennio il numero di pensionati, è sceso di 134.000 unità. Le statistiche dell’ISTAT hanno segnalato anche che tra il 2013 e il 2014, i nuovi pensionati sono stati meno numerosi dei pensionati cessati. Il numero complessivo dei pensionati è sceso l’anno scorso a 16,3 milioni per un reddito medio previdenziale lordo di 17.040 euro, una somma totale positiva di 400 euro all’anno. Per quanto riguarda le donne la percentuale sale al 52,9% e ricevono in media importi di 6.000 euro inferiori a quelli degli uomini. Le pensioni delle donne sono anche più continue degli uomini, in quanto le donne in pensione sono quasi 3 su 10 con la percentuale del 29,9%, mentre le pensioni degli uomini hanno una percentuale del 19,2%, inoltre l’ISTAT ha calcolato che gli ultranovantenni sono di una percentuale del 6%, contro la percentuale del 2,4%. Questi tutti i dati che l’ISTAT ha emesso negli ultimi giorni, dove la pensione in famiglia rischia per davvero la povertà.