L’Istat ha comunicato che a luglio 2013 il fatturato industriale ha registrato una diminuzione dello 0,8% rispetto al mese precedente, media tra «consumi interni e esportazioni».
Negli ultimi tre mesi però, la variazione istat media del fatturato industriale, ha registrato un incremento dello 0,50% rispetto al trimestre precedente.
Il fatturato industriale totale ha avuto un riduzione tendenziale del 3,6% con un calo del 5,0% sul mercato interno e dello 0,8% su quello estero.
L’ISTAT ha anche comunicato che gli indici destagionalizzati del FATTURATO industriale hanno segnato riduzioni congiunturali per i consumi (-1,6%) e per i beni strumentali (-1,3%), per i beni intermedi (-0,4%), mentre per l’energia si registra un incremento (+2,4%).
L’unico variazione positiva del fatturato è stata rilevata nelle altre industrie manifatturiere (+1,7%), mentre la diminuzione più preoccupante riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-13,1%).
Dati che dovrebbero stare in cima ai provvedimenti da realizzare da parte del Governo: senza una congrua, urgente, e organizzata riduzione del costo del lavoro, il nostro Paese è destinato a finire tra le pieghe europee, di governicchi del Presidente e problemi da risolvere al Cav.
Soprattutto “MENO EUROPA”.