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Istat: disoccupazione in crescita anche nel 2014

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#pinomerola

ISTAT disoccupazione in crescita anche nel 2013 e nel 2014. 

Come pubblicato sul sito ISTAT Disoccupazione in crescita anche nel 2013 e 2014. Contro le previsioni politiche che ritengono di risolvere il problema della disoccupazione in maniera veloce, arriva la doccia fredda dell’Istituto Nazionale di Statistica ISTAT Disoccupazione in crescita anche nel 2014.

Per l’ISTAT  nel 2013 il mercato del lavoro continuerà a manifestarsi nel segno abbondantemente negativo raggiungendo una disoccupazione dell’11,9% (+1,2 rispetto al 2012).

Ma il fatto che fa rabbrividire è che secondo l’ISTAT la disoccupazione anche per il 2014 aumenterà raggiungendo quota 12,3% pur in presenza di una moderata crescita del PIL, per effetto di un ribaltamento degli effetti negativi del lavoro del 2013 ed anche per la lentezza della normativa sul lavoro che non consentirà di rispondere alla ripresa economica generale.

Anche le retribuzioni degli occupati stenteranno ( + 1% nel 2013 e + 1,3% nel 2014).

Recessione.

Nel 2013 è previsto una recessione dell’1,4% del PIL in termini reali, ma con una moderata crescita dello 0,7% nel 2014.

L’immissione di liquità nel nostro sistema economico, ha detto l’ISTAT, anche favorita dai pagamenti da parte della  Pubblica Amministrazione potrebbe favore maggiormente i consumi, e quindi controvertire le prospettive negative emesse dall’Istituto.

Fonte Istat.

Commento Giuseppe Merola

Il premier Letta spinge per la riduzione del cuneo fiscale per favorire l’occupazione dei giovani,  come prima azione valida contro la grande piaga sociale ed economica che vive il nostro Paese.

Ma se non si riducono PRIMA le imposte e contributi su coloro che già hanno un impiego, “i consumi non aumeterann mai”,  e di conseguenza le imprese  senza maggiore domanda perchè dovrebbero assumere nuovo personale anche se con contributi ridotti?

Occorre secondo me nvece ripartire da un’altro punto del ciclo economico inceppato: “la domanda interna”.

Bisogna  incentivare «la domanda interna ed i consumi», tramite la diminuzione delle tasse sui lavoratori già occupati, per poi permettere di far aumentare la produzione industriale  in modo da favorire il bisogno di risorse umane.

Ma se non c’è chi compra …. perchè si dovrebbe produrre di più assumendo nuovo personale ? Domanda …. agli economisti dell’esecutivo…

In tutto questo la riduzione dell’IMU, anche se è un ragionamento abbastanza complesso avrebbe migliori risultati contro la disoccupazione.

Proprio perchè lascerebbe più soldi da spendere in tasca ai cittadini.

Fonte: Giuseppe Merola

Giuseppe Merola Commercialista

 skype: gm

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