La legge fallimentare contempla tutte le fasi della procedura concorsuale:
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Recupero di tutte le sostanze patrimoniali possibili del fallito;
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Concordato percentuale con i creditori rispetto al recuperato;
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Pagamento dei debiti;
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procedimento di esdebitazione ai sensi dell’art. 142 e successivi della legge fallimentare.
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I piccoli imprenditori;
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Gli imprenditori agricoli;
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I professionisti;
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I privati con le loro famiglie.
Assistiamo quindi ad una ingiustizia sociale, economica e finanziaria tra i soggetti che secondo la legge, in caso di insolvenza, possono essere sottoposti a procedura fallimentare e i soggetti di cui sopra che non sono fallibili ai sensi dell’art. 1 della legge Fallimentare.
Le banche, come detto prima, nei periodi ante-crisi sono state complici di tutto ciò offrendo con grande facilità tali prodotti.
Da qui la giustezza della proposta inoltrata dal nostro ordine che in dieci articoli ha predisposto il disegno di legge che consentirebbe agli “insolventi civili”:
- un accordo con i creditori che rappresentino il 60-75% della propria esposizione debitoria;
- la predisposizione di un piano di rientro tramite uno pseudo concordato;
- l’esdebitazione civile di tali soggetti, siano essi piccoli imprenditori, imprenditori agricoli, professionisti o famiglie, una volta estinti i pagamenti previsti nel piano.roduttive, con evidente convenienza anche per lo Stato che in tal modo avrebbe la possibilità di recuperare un contribuente che paga le tasse e non un cittadino a cui erogare sussidi e pensioni sociali.
A questa procedura accederebbero tutti i soggetti non fallibili previsti nell’art.1 della legge fallimentare.
La possibilitá di esdebitazione degli insolventi civili sarebbe più giusta dell’esdebitazione dei soggetti falliti in quanto i primi non avrebbero nessuna ragione speculare all’insolvenza. Siamo concordi sulla necessitá di portare avanti tale disegno di legge per due motivi principali:
- ristabilire una giustizia sociale tra i soggetti fallibili recuperabili come persone e come produttivi di reddito e gli insolventi civili che in caso contrario non avrebbero la possibilitá di accedere all’esdebitazione e sarebbero condannati all’emarginazione sociale e produttiva senza aver potuto estinguere le proprie obbligazioni.
Con tale procedura e con i dovuti controlli non ci sarebbe alcuna azione speculare dei soggetti non fallibili con la importante possibilità di recuperarli socialmente ed economicamente attraverso il reintegro nelle organizzazioni p
Ci auguriamo quindi che la proposta di legge inoltrata dalla collega abbia ascolto nelle sedi opportune ai fini della promulgazione.