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L'esenzione dell'Imu prima casa è solo propaganda. Le risorse meglio impiegarle per i giovani e i salari

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#pinomerola

L’esenzione IMU sulla prima casa è solo propaganda politica contro l’equità fiscale.

I 4 miliardi occorrenti per la sua esenzione si potrebbero spendere per finanziare le idee imprenditoriali dei giovani disoccupati, o per aumentare il netto in busta agli occupati e quindi poter rilanciare i consumi.

Questa volta però mi voglio rivolgere direttamente a te che – mi stai leggendo – che fai parte della famiglia media italiana.

Ma è possibile che io e te cittadini di questo Paese dobbiamo essere plagiati e convinti di cose che non pensiamo soggiogati dai proclami in TV.

Ormai ci fanno pensare quello che vogliono, attraverso i media e l’ingegnerizzazione della persuasione di massa sublimilale, agendo sui nostri sentimenti (come il rapporto che abbiamo con la nostra casa, dove sono i nostri affetti).  Lo schiavismo moderno perpetrato attraverso i media: bombardamenti psicologici che costringono a pensare come vuole chi ha questi poteri.

Ma ritornare alla eliminazione dell’IMU,  devi sapere che i meno abbienti – proprietari di abitazione principale – già non pagavano L’IMU prima casa.

Al contrario con l’eliminazione dell’IMU prima casa non pagheranno neanche i proprietari di appartamenti di 300 metri quadrati e benestanti, che invece dovevano all’erario almeno 2 mila euro l’anno. Quindi dov’è il beneficio per chi non pagava nulla anche con la legge pregressa e che sicuramente non è un’abbiente?

Insomma l’esezione IMU prima casa sarà un’elemonisina per i meno abbienti, ed un iniquo arricchimento per i proprietari di grandi abitazioni, con stipendi da favola.

Ipotizziamo che tu sei proprietario di una prima casa e che abbia due figli a carico, ed inoltre detenga un grande appartamento di 15o mq quadrati – come prima casa –  con una  rendita castale pari a  700 euro; dovresti pagare 823 euro annui (se il tuo Comune ha deliberato l’aliquota  massima dello 0,7%) – 200 euro di abbattimento – 100 euro (per due figli a carico)  in realtà  pagheresti 523,2 euro annui in due rate quale imposta IMU prima casa.
Ora ti volevo chiedere se hai un figlio laureato ed anche disoccupato non sarebbe meglio che lo Stato gli garantisse un prestito di 20.000 euro senza interessi – recuperato dalle risorse occorrenti per l’eliminazione dell’IMU prima casa – per permettergli di  aprire uno studio professionale o un’attività in proprio e toglierlo dalle fila dei disoccupati?
Così si avvierebbero al lavoro 200.000 giovani  4 miliardi diviso 200.000 persone = 20.000 euro di contributo per ogni giovane.
I 4 MILIARDI occorrenti per l’esenzione IMU prima casa, potrebbero diventare 200.000 nuove partite IVA a 20.000 euro erogati per ogni giovane disoccupato. Insomma quando si va verso l’occupazione dei giovani…
Oppure se non è questo il tuo problema, non sarebbe meglio che avendo un reddito lordo di 50.000 euro annui anzichè percepire 3000 euro netto in busta ne percepissi 32oo?  utilizzando le risorse per l’esenzione IMU prima cassa,  e riducento il cuneo contributivo e la tassazione sul lavoro…
A febbraio l’Istat ha comunicato che il netto in busta dei salari italiani è minore in media di quelli tedeschi del 14,6 %, e nella classifica dell’UE siamo al dodicesimo posto.
E’ chiaro che un cittadino tedesco spende il maggior importo ricevuto, favorisce le imprese, l’economia, i consumi, l’edilizia, tu che sceglieresti ? Abolire l’IMU o prendere più netto di busta in tasca ?
A cura di Giuseppe Merola commercialista in Sapri
commenta o scrivimi merolaconsulting@rivistafiscaleweb.it
 

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