Un governo dimissionario senza aver risolvere i problemi di IMU, IVA e TARES, potrebbe causare un aggravio di 7 miliardi a carico dei cittadini.
foto: Fisco 7.La CGIA DI MESTRE, per voce del segretario Giuseppe Bortolussi, ha valutato in 7 miliardi le maggiori tasse, che pagherebbero gli italiani, nel caso in cui Letta e il suo governo dovessero rassegnare le dimissioni.
Tale maggiori aggravio risulta dalla somma dell’IMU sulla prima casa sospesa ma da pagare entro il 16 settembre, dall’aumento dell’IVA al 22%, e dalle maggiori tasse sullo smaltimento dei rifiuti soldi urbani dopo l’introduzione della TARES.
La stima del maggior aggravio fiscale, calcolato dalla CGIA, comporterebbe, per le famiglie, un maggior esborso finanziario oscillante tra i 149 e i 388 euro annui.
Il Centro Studi rammenta che entro la fine del mese di agosto, il governo LETTA, dovrà definire la misura delle tre imposte suddette: IMU, IVA e TARES.
Chiaramente in caso di caduta del Governo, tutto sarebbe riportato alle norme prima del congelamento dell’IMU e dell’IVA.
IVA AL 22%.
Per quanto riguarda l’IVA, dal 1° ottobre l’aliquota aumenterà al 22%, che equivale per il solo ultimo trimestre 2013 AD un miliardo DI EURO di aggravio per i cittadini.
IMU
Invece per l’IMU, la faccenda si complica, anche per il contenzioso sul tema presente nella stessa maggioranza.
Al 17 giugno 2013 l’IMU sulle abitazioni principali è stata solo sospesa: se non arriverà il provvedimento di revisione generale della tassazione degli immobili, coloro che non hanno pagato l’acconto di giugno 2013, dovranno farlo entro il 16 settembre prossimo e pagare il saldo al 16 dicembre 2013.
TARES
Per quanto riguarda la nuova TARES, senza una sua revisione, causerà maggior pagamenti per 1,94 miliardi di euro, che in assenza di redifinizione delle imposte suddette, i cittadini saranno chiamati a versare.
Viste le fibrillazioni nella maggioranza, tra la condanna di Berlusconi in via definitiva, e nello stesso PD, oggi la tenuta del governo LETTA, è EFFETTIVAMENTE APPESA A UN FILO.