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Imu e Tasi, le tasse sulla prima casa, sono in aumento
La disperazione degli italiani sono le tasse che ogni anno rendono la vita non facile a molte famiglie che a volte si indebitano visto che spesso non riescono a pagarle. Imu e Tasi sono la preoccupazione dei contribuenti. Dopo Berlusconi i vari Monti Letta e oggi Renzi hanno ribadito che il pagamento sulla prima casa deve essere effettuato, contrario il discorso del Cavaliere che reputa l’abitazione principale come una cosa sacra a tutti gli effetti del cittadino: e come dargli torto? Ma che cosa rappresentano le tasse dell’Imu e della Tasi? Tutte le prime case in Italia entro il 16 dicembre hanno dei dati che vedono come proprietari più di 25 milioni di italiani che sono chiamati a versare il saldo relativo alla tassa sulla prima abitazione per l’anno corrente. La beffa per ogni proprietario di primo immobile è dietro l’angolo, visto che le tasse in questione saranno più care rispetto all’anno scorso, visto che la percentuale sale fino all’11% in più, passando dall’1,88 al 2,09 per mille.
Dati allarmanti e rilevati dal Caf Acli che hanno così potuto constatare con vere e lineari statistiche il netto aumento di Imu e Tasi. Su tutti gli altri immobili l’aumento di quest’anno è del 2%con una punta media del 2,4%sulle case non affittate. Resta appesa ad un filo la sorte per delle delibere che ben 866 comuni hanno fatto approvare dopo il 30 luglio di quest’anno, anche se gran parte di queste sono in aumento e dove gli sconti sono davvero minimi. Per quanto riguarda il DDL Stabilità che partirà dal prossimo anno il Governo ha introdotto però uno sconto del 25% su Imu e Tasi; sulle tasse della casa gli sconti sembrano una chimera visto che 15 capoluoghi hanno aumentato il conto per tutte le prime case, mentre solo 9 comuni hanno tagliato le aliquote e 8 comuni l’hanno alzata. L’Italia è la prima in Europa a livello di tasse alte e questo qualcosa vorrà pur dire.