Il redditometro, il nuovo strumento di accertamento, a disposizione del Fisco, ha la funzione di individuare la reale capacità di spesa del contribuente e confrontarla con quanto dichiarato nella denuncia dei redditi.
Il redditometro ha lo scopo di individuazione della reale capacità di spesa del contribuente attraverso determinati “indici di ricchezza” che tengono conto:
1) del possesso di beni spia, tipo aeromobili, imbarcazioni da diporto, autoveicoli, motocicli, roulotte, residenze secondarie, ecc….
2) della spesa per collaboratori familiari, assicurazioni sulla vita, pagamento di canoni di leasing, ecc…
Tali riscontri, come detto, hanno il solo scopo di verificare gli esborsi realmente sostenuti dal contribuente e a confrontarli con quanto dichiarato.
In particolare se lo scostamento rilevato dal redditometro tra il reddito sinteticamente accertato e quello denunciato è superiore al 25% , scatta l’accertamento.
E’ opportuno chiarire che al fisco non interessa la proprietà dei beni spia (punto 1), bensì i costi sostenuti per il mantenimento degli stessi.
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