Con il Fiscal Compact, è sta imposta una regolamentazione rigida della disciplina di Bilancio degli Stati membri, come chiedeva la Germania, con cui si è parlato anche di crescita ed occupazione.
- Il fiscal compact sarà la regola principale per il pareggio di bilancio, che gli Stati firmatari inseriranno nelle rispettive carte costituzionali (non si potrà sforare il 3% del rapporto tra deficit/pil a pena d’infrazione).
- Gli Stati membri che hanno sul collo un debito superiore al 60 per cento dei Prodotto I.L., hanno sottoscritto l’impegno a redigere un piano di rientro di 1/20 all’anno.
- Approvata la creazione del fondo permanente ESM, SALVA STATI, la cui entità sarà stabilità nel vertice del 1° marzo e che sarà operativo a partre dal 1° luglio.
Mario Draghi, presidente della BCE, si è detto favorevole al trattato fiscal compact che avvicina gli Stati membri verso l’unione fiscale e che rafforzerà l’euro nella sintesi della necessaria fiducia dei mercati.
Il nostro Presidente Monti, ha parlato “di un vertice fruttuoso”, che con la firma del Trattato sul «fiscal compact», ha chiuso una pagina importante della storia europea, aprendone un’altra su crescita ed occupazione.
Reazione veemente degli Stati Europei, ma attendiamo la risposta dai mercati, e il riflesso immediato sull’economia reale che sta stendando molto.
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