#pinomerola
Siamo tutti consapevoli della “necessitá ineludibile” del varo delle pesanti Manovre Monti e di quelle precedenti. Siamo anche consapevoli che il risanamento e l’uscita dalla crisi dovrà passare per forza dalla sconfitta dell’evasione fiscale.
Ma questa piaga sociale non si può debellare solo con la forza, quando in Italia esiste una pressione FISCALE reale percepita superiore al 50%; la RECESSIONE è matematica, è scontata!
Probabilmente anzi sicuramente, le 5 manovre «ci hanno evitato il default», e di questo dobbiamo prenderne atto, ma adesso cosa succede ?
Secondo la CGA di Mestre nel 2010 la pressione fiscale “reale” ( non quella ufficiale risultante dal rapporto “entrate tributarie e contributive fratti PIL” ) ha pesato sui contribuenti italiani con ipotesi massima pari al 51,7%.
Per effetto delle manovre SUDDETTE, necessarie al raggiungimento del pareggio di bilancio, la pressione fiscale si innalzerà ancora vertiginosamente fino a toccare nel 2014 il 54,2%.
In pratica il reale carico di tasse aumenterà di circa 10 punti percentuali rispetto a quello ufficiale previsto al 44,7%.
Dicevamo dell’efficacia e della necessitá delle 5 manovre lacrime e sangue (ricordiamo costituite in prevalenza da nuove tasse) ne siamo tutti consapevoli, ció dimostrato dai sondaggi che vedono Monti tra i piú gettonati dei politici italiani come preferenza quale candidato premier per le prossime elezioni.
Sicuramente qualcosa però si poteva o si doveva fare meglio.
Si propone adesso un altro ostacolo: la RECESSIONE.
Come ha comunicato l’Istat il 9 marzo scorso “la produzione industriale è in calo” di circa il 5 per cento tendenziale su base annua.
I motivi, secondo noi, (visto che adesso sembra allontanarsi lo spettro del DEFAULT) sono esclusivamente da riscontrare nella sfiducia degli operatori economici, sia italiani che stranieri, ad effettuare nuovi investimenti nel nostro Paese a causa della insostenibile CARICO FISCALE E CONTRIBUTIVO, che come detto è destinata ad aumentare.
Abbiamo visto molte aziende in difficoltá chiudere battenti, lasciando senza lavoro migliaia di persone sia per motivi legati al “credit crunch”, a cui sono andate incontro, sia per la consapevolezza di non poter fa fronte alla pressione fiscale attualmente presente nel nostro Paese.
Pensiamo, a tal proposito, che sia giusta la lotta all’evasione fiscale, ma pensiamo anche che per essere sconfitta debba essere equa …come le tasse, cioè DEBBA COLPIRE a 360 gradi: tutte le classi sociali e produttive del nostro Paese, tutti i poteri e tutte le caste al fine di rastrellare quante più risorse possibili occorrenti per la diminuzione delle TASSE che gravano SUL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO.
Riteniamo quindi che la formula “se ognuno pagasse il dovuto tutti pagherebbero di meno” con tanto di spot televisivo, non porti beneficio.
In Italia si evade per tante ragioni: sia per tirare a campare e sia per arricchirsi…
ma soprattutto perchè nessuno (effettivamente sano) è disposto a dare il 50% del suo introito allo Stato quando si rende conto che “il proprio vicino non lo fa” e che magari sta meglio di lui.
La ricetta “virtuosa” sarebbe:
Avere il coraggio di ridurre in maniera consistente la pressione fiscale, per permettere a tutti, ricchi e poveri, di pagare il dovuto ed il giusto.
Solo dopo ci sarebbe bisogno di introdurre la norma che prevede “la reclusione” per coloro che si sono macchiati del delitto di “evasione fiscale”.