Quando un comune/regione/Asl o altro ente o altra società a partecipazione statale, sta per emettere un bonifico a favore di un fornitore è tenuto preventivamente ( se la somma è pari o superiore a 5.000 euro) a interrogare Equitalia per verificare se il soggetto beneficiario del pagamento sia contestualmente debitore dell’esattoria agenzia Entrate riscossione.
Nel caso in cui il contribuente abbia debiti a ruolo scaduti non rottamati e non rateizzati il bonifico dovrà essere disposto a favore di Equitalia fino a concorrenza delle somme a debito.
La discutibile liceità di tale procedura sta nel fatto che sarebbe stato giusto lasciare un terzo del credito al contribuente e 2/3 a Equitalia, perché se il contribuente non ha pagato vuol dire che versa in difficoltà finanziarie.
Se è vero che Equitalia puó chiedere all’ente il pagamento dell’intero bonifico sarebbe giusto o forse etico … lasciare al beneficiario /debitore 1/3 del credito Pa e pignorare i 2/3.
Riteniamo che tale procedura non è di uno stato di diritto anche perché spesso il povero fornitore non è a conoscenza della cartella esattoriale, nell’operazione vi è poca trasparenza :
nel momento in cui l’ente pagante interroga L’Agenzia Entrate riscossione (privacy ?) e si rileva l’esistenza di un cartella a ruolo, sarebbe lecito che il contribuente venga avvisato del debito ed eventualmente della possibilità di rateizzarlo o pagarlo …
Perchè inconsapevolmente il cittadino fornitore deve aspettare senza esito in bonifico che non arriverà, per una cartella che può essere nata anche da errori ?