Tra i provvedimenti che oggi il Consiglio dei Ministri dovrebbe varare, dovrebbe trovare spazio amche “la limitazione ai poteri di esproprio di Equitalia”.
L’Agenzia per la riscossione non potrà più espropriare “la prima casa per crediti non onorati dal proprietario”.
Equitalia manterrà il diritto di garanzia e prelazione sui crediti vantati, ma non potrà più procedere all’esproprio – ai fini della vendita della prima casa – quando questa sia l’unico bene del debitore.
Fanno eccezione ville, castelli e case signorili.
Limitazioni ad Equitalia anche per gli espropri dei capannoni industriali di proprietà di imprese produttive: “l’esproprio non potrà superare un quinto del valore del fabbricato”.
Inoltre nel caso di dilazioni o rateizzazioni concesse per debiti erariali “la decadenza dal beneficio” avverrà solo dopo 5 rate impagate anzichè dopo due, come dispone l’attuale Legge in vigore.
Un atto dovuto dallo Stato, che pretende il pagamento di tasse impagate da imprese in difficoltà proprio a causa dell’inettitudine politica che ha distrutto migliaia di aziende.
Espropriare anche la casa di abitazione, per difficoltà causate dallo stesso Stato creditore “sarebbe un vero e proprio furto”.