Mario Draghi presidente della Banca centrale Europa – BCE – si è dichiarato pronto ad intervenire in caso di prolungamento di bassa inflazione.
Nel corso del direttivo della BCE – ed a margine di questo in conferenza stampa Mario Draghi ha dichiarato che la Banca centrale europea è pronta ad intervenire sui tassi (lasciandoli quindi invariati per il momento allo 0,25%) qualora sia necessario.
Linea confermata quella della BCE, che non annuncia alcun piano di rilancio dell’economia e contrasto alla deflazione.
Si è attenuto solo a rassicurare che la BCE sta attuando un continuo monitoraggio dei prezzi, per l’attesa di un prolungato periodo di deflazione e disponibile a utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso qualora fosse necessario.
Questo è solo adattamento di quello che stiamo predicando da vario tempo: l’Italia potenza economica mondiale ha avuto la capacità di diventare una balcanizzazione della politica e una regione del Sud Europa.
D’altronde non ci si poteva aspettare altro, con la condotta di ogni politico che ha avuto incarichi istituzionali nel nostro Paese.
La prova che il nostro Paese è di fatto di proprietà altrui, in quanto le nostre cambiali ipotecarie sono in mano alla Germania, è il commissariamento italiano che ieri ci ha dimostrato con belle parole la commissione UE.
Diversamente o in altri momenti nessuno avrebbe avuto l’ardire di proferire parola sulla nostra politica economica, e i listini bloccati elettorali la dicono lunga su tale tesi.
La sovranità popolare dei cittadini italiani di fatto non esiste piû. L’Italia rimane uno Stato vuoto, una bad bank statale dove i Paesi ricchi vengono a depositare altri debiti, visto che i nostri già sono una cloaca inarrivabile.