Il Decreto Legislativo 77/1995 ha ridisegnato l’ordinamento finanziario e contabile degli Enti locali mediante l’introduzione di strumenti di gestione innovativi, quali il PEG (Piano Esecutivo della Gestione), il bilancio pluriennale “autorizzatorio” e la contabilità economica che conferiscono sistematicità agli strumenti di programmazione e di budgeting; inoltre, il Decreto 77/1995 ha introdotto esplicitamente la funzione del controllo di gestione finalizzata alla verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati nel rispetto delle condizioni di economicità efficienza ed efficacia.
La teoria del New Public Management ha trovato larga espressione nelle Leggi di riforma amministrativa denominate “Leggi Bassanini I-IV”: la prima di queste la Legge 59/1997 “Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed Enti Locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa” che si basa su due punti cardine, il federalismo amministrativo, lo Stato “snello” (downsizing dell’amministrazione centrale), la semplificazione legislative e delle procedure amministrative.
La seconda delle Leggi Bassanini, Legge 127/1997 “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e procedimenti di decisione e di controllo” concerne la semplificazione amministrativa, la “velocizzazione” della macchina burocratica, riforma dei controlli, razionalizzazione dell’attività dei Comuni ed istituzionalizzazione del City Manager. La “Bassanini ter”, Legge 191/1998 contenente reintegrazioni alle leggi precedenti, mentre l’ultima Legge 50/1999 “Delegificazione e testi unici di norme concernenti procedimenti amministrativi-Legge di semplificazione”. Tra le riforme degli anni ’90 si deve ricordare il Decreto Lgs. 286/1999 in attuazione alla Legge 15 marzo 1997, n.59, il quale rivisita e puntualizza il sistema dei controlli interni identificando al suo interno quattro tipologie di controllo e i soggetti ad esse assegnati, l’articolo 1, comma 1 definisce:
• Il controllo di regolarità amministrativo-contabile, inteso a garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa,
• Il controllo di gestione inteso a verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa, per consentire ai Dirigenti di ottimizzare, mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati,
• la valutazione dei Dirigenti,
• la valutazione ed il controllo strategico intesi a supportare l’attività degli organi di indirizzo politico-amministrativo ed ad apprezzare l’adeguatezza delle scelte operate dai Dirigenti per attuare le direttive, i piani ed i programmi stabiliti dagli organi di indirizzo politico-amministrativo.
Infine, il Decreto Legislativo 267/2000 ha introdotto il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL). In materia di qualità, l’iter normativo può essere sintetizzato nel modo seguente:
• D.P.C.M 27 gennaio 1994: “Principi sull’erogazione dei pubblici servizi”,
• D.P.C.M 11 ottobre 1994: “Direttiva sui principi per l’istituzione ed il funzionamento degli Uffici per le relazioni con il pubblico (URP)”,
• D.P.C.M 19 maggio 1995: “Prima individuazione dei settori di erogazione dei servizi pubblici ai fini dell’emanazione degli schemi generali di riferimento delle Carte dei Servizi”, sull’esempio della Citizen Charter britannica,
• Decreto Legislativo 286/1999, art. 11 “Qualità dei servizi pubblici e Carte dei servizi”,
• Direttiva del Ministero della Funzione Pubblica del 24 marzo 2004: “Rilevazione della qualità percepita dai cittadini”,
• Direttiva del Ministro per l’innovazione e le tecnologie di concerto con il Ministro per la Funzione Pubblica del 27 luglio 2005: “Direttiva per la qualità dei servizi online e la misurazione della soddisfazione degli utenti”,
• Direttiva del Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione per una Pubblica Amministrazione di qualità del 19 dicembre 2006, Direttiva del Ministro Nicolais.