Distacchi sindacali al 50%. Bruscolini in un mare di debiti.

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Dal 1° settembre 2014 scatta la riduzione del 50% dei permessi e dei distacchi sindacali per gli impiegati della pubblica amministrazione.

La disposizione nasce dal decreto legge n. 98/2014 di riforma della Pubblica amministrazione convertito in legge in data 7 agosto 2014, che riguarda anche i permessi e distacchi sindacali.

Inoltre una circolare del Ministero della Pubblica Amministrazione (la n.5/2014) ha spiegato che la riduzione di permessi e distacchi sindacali «è finalizzata alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica».

Secondo un calcolo della magistratura contabile sono 110 milioni le prerogative sindacali in questione EQUIVALENTI ALLE PRESTAZIONI DI UN DIPENDENTE PUBBLICO SU 750.

Parte sulla carta anche il decreto che individua le caratteristiche e i prezzi dei beni comprati dalle PA, così come previsto dal decreto Irpef.

Quindi tra pochi giorni è ci sarà la revoca dei distacchi sindacali non più spettanti, ed quindi il rientro nelle amministrazioni dei dirigenti sindacali oggetto della medesima revoca, che avverrà nel rispetto del contratto collettivo nazionale quadro, sulle prerogative sindacali e delle altre disposizioni di tutela».

La circolare di Marianna Madia su permessi e distacchi sindacali, emessa qualche giorno dopo la conversione in legge del decreto de qua,  spiega punto per punto, l’applicazione delle nuove norme.

In riguardo ai distacchi sindacali, spiega la circolare,  la decurtazione del 50 per cento non trova comunque applicazione qualora l’associazione sindacale sia titolare di un solo distacco».

Insomma risparmi il cui ammontare sono paragonabili ad una goccia NEL mare DI DEBITI!.

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