La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 16456 del 1° luglio 2013, ha dichiarato legittimo l’accertamento nei confronti dell’imprenditore, a cui gli veniva rettificata la detrazione IVA sugli acquisti — di prodotti a prezzi sottocosto — tali da ritenere, ciò, una prova della conoscenza della frode carosello.
Costituisce quindi prova della conoscenza della frode, per il Fisco, l’acquisto di prodotti a prezzi sottocosto molto più bassi di quelli di mercato, tale da legittimare l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate che rettifica la detrazione IVA sugli stessi.
Questo è in sintesi il principio enunciato dalla Corte di Cassazione con la Sentenza deposita il 1° luglio 2013.
La Corte suprema, nel negare ad una società la detrazione IVA su acquisti a prezzi molto bassi, ne rigetta il ricorso, fondato sull’addure la propria buona fede, in mancanza di un obbligo di legge che preveda l’effettuazione di indagini sul fornitore.